“Prima di tutto vennero a prendere gli zingari e fui contento perché rubacchiavano. Poi vennero a prendere gli ebrei e stetti zitto perché mi stavano antipatici. Poi vennero a prendere gli omosessuali e fui sollevato perché mi erano fastidiosi. Poi vennero a prendere i comunisti e io non dissi niente perché non ero comunista. Un giorno vennero a prendere me e non c’era rimasto nessuno a protestare”. (Bertolt Brecht)

giovedì 12 agosto 2010

Il Prestigio di Berlusconi nel Mondo, secondo la Stampa Internazionale


Bill Elmott (direttore di “The Economist”)
“Berlusconi non è un caso unico nella nostra storia. È però la prima volta che pubblichiamo un dossier di queste dimensioni [150 pp ndt] su un singolo individuo.
Berlusconi è un caso estremo e merita estreme misure.
In Berlusconi non esiste un singolo problema, ma una accumulazione di problemi. È l'esempio più eclatante di un uomo che ha usato la politica per costruire il proprio impero e per proteggersi dai guai giudiziari. Tanto più grave visto lo smisurato controllo dei media e l'incredibile conflitto di interessi. Non esistono precedenti nei paesi del mondo industrializzato.”

Bill Elmott (direttore di “The Economist”)
“ Da noi il potere giudiziario sarebbe la prima barriera contro l'ascesa al potere di un Berlusconi, le leggi anti-trust poi impedirebbero a ogni singolo individuo di arrivare a costruire un tale strapotere nei media. [...] Un verdetto simile [Previti Imi-Sir ndt] che riguardasse un così stretto collaboratore del premier porterebbe alle immediate dimissioni del premier. Ma da noi un simile problema non potrebbe nemmeno verificarsi perché chi fosse coinvolto in una indagine giudiziaria di quello spessore, si sarebbe dimesso da lunghissimo tempo. È inconcepibile restare in carica quando si è accusati di reati tanto gravi.”

Bill Elmott (direttore di “The Economist”)
“ il nostro giornale difende il business e il libero mercato. Le accuse di Berlusconi ci fanno ridere perché dimostrano che non ha niente di serio con cui attaccarci [...] Noi sosteniamo il capitalismo, ma in una relazione di correttezza con la democrazia. Berlusconi sta abusando del sistema, distorcendo a suo vantaggio le finalità del potere politico. Berlusconi viola tutti i principi per cui noi ci battiamo [...] le grandi concentrazioni di potere sono sempre un grande male, in primo luogo per il business, è per questo che esistono le leggi anti-trust. Nei media sono pericolosissime perché portano alla manipolazione dell'opinione pubblica. Berlusconi aveva promesso al popolo italiano che avrebbe risolto il suo conflitto di interessi, ma non lo ha fatto, sta prendendo in giro il popolo italiano. Per nessuno e in nessun mercato, neanche in quello americano, sarebbe possibile avere una simile percentuale del mercato delle televisioni private, oltretutto Berlusconi influenza pesantemente anche la televisione di Stato [...] che gli orientamenti politici diventino dominanti attraverso i media non è normale, è la caratteristica unica di Berlusconi..”

Mike Meyer (respons. ediz. europea “Newsweek”)
“ Nel panorama economico europeo l'Italia è una delle esperienze più positive. Peccato che la debba rappresentare Berlusconi. I suoi problemi personali, il carnevale di procedimenti penali nei quali è coinvolto, stanno oscurando seriamente il paese e lo stanno trasformando in una sorta di zimbello della Unione Europea. Nessun politico statunitense si potrebbe permettere di essere al centro di così tante polemiche e procedimenti penali.”

José Maria Izquierdo (condirettore di “El Pais”)
“Gli italiani hanno eletto Berlusconi conoscendo bene chi era, da dove veniva, che cosa possedeva, e anche conoscendo tutte le accuse che gli si muovevano contro. Questo rende difficile dire che dovrebbe dimettersi, anche se sarebbe la cosa più logica e normale. In Spagna non esiste, ed è difficile che possa esistere, un fenomeno come quello di Berlusconi a livello di governo centrale...”

Julio Miraballs (vicedirettore di “El Mundo”)
“Le responsabilità politiche di una persona sono separate dalle sue responsabilità imprenditoriali. La responsabilità di una società in caso di corruzione non corrisponde automaticamente a quella del suo proprietario. Se però dovesse risultare chiara la sua implicazione diretta nella corruzione dei giudici, il Berlusconi presidente del Consiglio perderebbe tutta la sua autorità morale. Dovrebbe presentare le dimissioni.”

Andrew Sparrow (commentatore di “The Daily Telegraph”)
“ I giornali e l'opinione pubblica inglesi sarebbero scandalizzati e sconvolti se un premier venisse accusato di aver pagato tangenti a dei giudici. O anche se lo fosse un suo stretto collaboratore. Destra e sinistra ne chiederebbero immediatamente le dimissioni. Peter Mandelson fu costretto alle dimissioni da ministro per una accusa, mai provata, di aver raccomandato un miliardario indiano, finanziatore del Labour, che voleva ottenere il passaporto britannico.”

Stefan Aust (direttore di “Der Spiegel”)
“ Se davvero Berlusconi ritiene se stesso e i suoi amici innocenti e si sente vittima di una magistratura politicizzata, dovrebbe far di tutto per chiarire in sede giudiziaria le gravi accuse che, direttamente o meno, lo riguardano. Sino a che non fa questo, resta un premier sotto sospetto. La scelta delle sue dimissioni è una questione di stile oltre che un problema giuridico, in Germania gli attacchi continui rivolti da Berlusconi e dai suoi sostenitori contro la Magistratura sarebbero impensabili, e impensabili sarebbero anche le azioni della sua maggioranza volte a proteggere per legge il premier e i suoi collaboratori dalle sanzioni giuridiche. Solleverebbero nel paese enormi proteste e alla fine a Berlusconi non resterebbe che dare le dimissioni.”

Giovanni De Lorenzo (direttore di “Der Tagesspiegel”)
“ Forse il ritirarsi dalla carica di presidente del Consiglio non fa parte del modo di essere del “berlusconismo”. Con ciò intendo quella specifica forma di populismo che, godendo di una solida maggioranza parlamentare, fa sentire il premier al di sopra di ogni legge terrena. La Germania deve apparire agli italiani un paese ben strano. È quel paese dove un Ministro dell'Economia si dimise per il fatto di aver raccomandato il marito di una sua cugina. Per l'identità politica dei tedeschi, dopo le catastrofi del totalitarismo nel 20° secolo, una democrazia stabile esige il rispetto sia di istituzioni indipendenti che di media critici. ”

Bob Scheer (editorialista del “Los Angeles Times”)
“ L'America è piena di milionari che si sono dedicati alla causa pubblica. A differenza di Berlusconi loro dissociano gli interessi personali dalla politica, mettono i capitali in blind trust, si dimettono dalle cariche nelle loro società che, in certi casi arrivano a liquidare. Nelson Rockfeller è il simbolo di questo capitalismo illuminato. Berlusconi invece è sciatto rancoroso e vendicativo. Non si fa scrupoli di manipolare la cosa pubblica per avvantaggiare le sue aziende e incrementare il valore dei suoi investimenti. Negli USA un politico che si trovasse implicato in tanti procedimenti giudiziari e venisse accusato di corruzione e falso in atto pubblico sarebbe travolto dalla stampa e dall'opinione pubblica.”

Hervé Gattegno (caporedattore servizi politici di “Le Monde”)
“ Di sicuro in Francia un primo ministro che si trovasse in una situazione simile a quella di Berlusconi non potrebbe rimanere al suo posto [...] In Francia, poi, la legge non prevede nessuna protezione per il capo del governo, che quindi potrebbe essere arrestato domattina se i giudici lo ritenessero necessario [...] Berlusconi ha fatto apposta una legge per salvare se stesso da processi già in corso. Siamo all'acutizzazione esasperata del conflitto di interessi”

Charles Lambroschini (vicedirettore di “Le Figaro”)
“ C'è presunzione di innocenza fino alla condanna finale. In Francia alcuni ministri si sono dimessi perché inquisiti. Solo in seguito la giustizia ha espresso il verdetto. L'interesse dell'Italia adesso è di non fare di Berlusconi un martire.”

Patrick Sabatier (vice-direttore di “Libération”)
“ in Italia Berlusconi faccia come vuole. Certo, ora che è anche presidente di turno dell'Unione Europea, non possiamo non interrogarci sul modo in cui Berlusconi ha usato in passato e usa il potere politico per i suoi interessi privati. E domandarci se questo non ponga anche un problema alla democrazia. Il presidente francese Chirac [anch'egli di centro-destra, ndt] è stato coinvolto in diverse inchieste e finora ha evitato di farsi giudicare. Bisogna però sottolineare che la gravità delle accuse a Chirac era quasi niente rispetto a quelle contro Berlusconi”




Chi non conosce la Storia è condannato a ripeterne gli errori. Ma la Storia è anche maestra di vita.
Ebbene,ripercorriamone qualche episodio. Parliamo di Waterloo: l’esercito francese temuto per la sua velocità dinamica e lo spostamento repentino delle truppe viene affrontato da Wellington che li aspetta, contrariamente alle strategie dell’epoca,a piè fermo. Vanno a sbatterci contro i fantaccini francesi e ne muoiono 48mila. L’Imperatore più fulgido uscito dalla Rivoluzione, il più Brillante, il Geniale, l’Unico, l’Incommensurabile,l'INVINCIBILE viene battuto da un Popolo che è governato da Carlo III, un re cieco e irrimediabilmente demente.
Waterloo conclude la grande avventura napoleonica e cambia la storia dell'Europa
Coraggio ragazzi, anche con un "Capo" come questo possiamo farcela pure noi.

Spero in un Settembre di "fuoco"...
Una "waterloo" che concluda l'avventura più brutta italiana dal dopoguerra,questo tsunami da cloaca all'ennesima potenza,questo schifo cui assistiamo da un pò di anni e che,in questi ultimi giorni sta esplodendo in maniera "grottesca"... e che cambi la storia d'Italia.
BUONE VACANZE A TUTTI!

"L'uomo è uomo quando non è testardo. Quando capisce che deve fare marcia indietro e la fa. Quando riconosce un errore commesso, se ne assume le responsabilità, paga le conseguenze e chiede scusa. Quando riconosce la superiorità di un altro uomo e glielo dice. Quando amministra e valorizza nella stessa misura tanto il suo coraggio quanto la sua paura." (da "Il Sindaco del Rione Sanità" Eduardo De Filippo)

Un pò di cambiamenti

Curando un altro blog di politica "La sinistra che Vogliamo " insieme ad un gruppo di amici blogger,questo blog è in effetti una "fotocopia" dell'altro.Per tale motivo ho deciso di apportare alcuni cambiamenti soprattutto nei contenuti.
La politica analizzata criticamente,secondo il mio punto di vista, sarà sempre presente ma,accanto ad essa cercherò di discutere anche di altre tematiche che riguarderanno la società e l'individuo,il pensiero speculativo antico e moderno,i problemi del nostro tempo che possono anche travalicare il campo della politica come "fatto" in se.
Spero di essere compresa da chi mi legge
B L O G I N
R I S T R U T T U R A Z I O N E

VASCO ROSSI _BASTA POCO_