“Prima di tutto vennero a prendere gli zingari e fui contento perché rubacchiavano. Poi vennero a prendere gli ebrei e stetti zitto perché mi stavano antipatici. Poi vennero a prendere gli omosessuali e fui sollevato perché mi erano fastidiosi. Poi vennero a prendere i comunisti e io non dissi niente perché non ero comunista. Un giorno vennero a prendere me e non c’era rimasto nessuno a protestare”. (Bertolt Brecht)

giovedì 21 ottobre 2010

Sindaci:ORDINANZE MEDIEVALI


Sindaco Castellammare vieta minigonne e maxiscollature


ANSA)- NAPOLI), 21 OTT - Minigonne, scollature generose e jeans a vita bassa saranno banditi dalle strade di Castellammare di Stabia per 'ripristinare il decoro urbano e favorire una migliore convivenza civile'. La 'carta' ha 41 articoli: contravvenzioni da 25 a 500 euro a chi si sdraia al sole in pubblico, a chi indossa abiti succinti e a chi gioca a calcio nei giardini pubblici. Multe anche per chi bestemmia. Il nuovo regolamento del sindaco Luigi Bobbio (Pdl) sara' discusso lunedi' in consiglio comunale.

AHAHAHAHAH.....A QUANDO IL BURQA???
E ai lavoratori della Fincantieri chi ci pensa?
Si varano provvedimenti che non si sono visti nemmeno in epoca fascista.

Castellammare di Stabia,la città dei divieti

venerdì 1 ottobre 2010

Al Lavoro!!!


Come volevasi dimostrare. Danari per rilanciare l’economia e combattere una disoccupazione (sempre più) galoppante, non se ne trovano. I soldi per sistemare qualche acrobata di quel circo Barnum che è la politica italiota, beh, quelli, invece, si trovano sempre.

Eh, sì. Perché settembre ormai è finito. E con settembre son finite pure le vacanze e si è tornati al lavoro. Una fortuna non da tutti, visto che il nostro ex Belpaese - sarà bene ricordarlo - negli ultimi due anni ha bruciato qualcosa come 500 posti di lavoro al giorno (o per lo meno, questo dicono gli ultimi calcoli del centro studi della Cgil). Una fortuna toccata - tra l’altro - al signor Marrazzo Piero. Che - per la cronaca - fino a poco fa faceva il governatore del Lazio. E che - sempre per la cronaca - da quest’autunno è tornato a fare il giornalista per mamma Rai. Sempre pagato da tutti gli italiani. E sempre - è lecito supporre - in quota Piddì.

Possibile? Eccome. Perché sì, certo: Marrazzo - che per diventare governatore si era spacciato per uomo tutto casa e chiesa - neppure un anno fa era finito su tutti i giornali per festini con trans e coca. E perché sì, certo: secondo i magistrati che hanno indagato su di lui, il governatore a mignotte ci andava pure con l’auto blu. E perché sì, certo: Marrazzo - all’inizio - aveva per giunta mentito a elettori e giornalisti sostenendo che tutta la storia del filmato a luci rosse che lo ritraeva a braghe calate non era altro che una “bufala”.

E però - perché in Italia c’è sempre un “però” - poi, l’ex governatore ed ex conduttore di “Mi manda RaiTre” ci aveva messo del suo.

Per un po’ - con un vero e proprio coup de theatre - si era perfino ritirato in un convento di frati (a Montecassino). Insomma, si era - pubblicamente - pentito. Aveva - pubblicamente - espiato. E così - a quanto pare e a quanto raccontava una manciata di giorni fa “Il Fatto quotidiano” - anche la televisione pubblica lo ha “perdonato”. E - giustamente - reintegrato.


Tutto è bene quello che finisce bene, quindi? Beh, fino a un certo punto. Rimane, infatti, qualche dubbio. Tipo: ma che fa adesso in Rai il più indimenticabile governatore della storia del Lazio? Risposta: boh. Secondo “Il Fatto”, Marrazzo ha un ufficio nella sede Rai di via Teulada a Roma e la prestigiosa qualifica di direttore. I suoi incarichi, però, sempre secondo “Il Fatto”, non li conosce nessuno. Come, del resto, nessuno conosce neppure l’ammontare del suo attuale stipendio.

Anzi - e per dirla tutta - quasi nessuno neppure sa che l’ex governatore è tornato in forze alla tivù pubblica. Primo: perché va da sè che non è mai comparso in video. Secondo: perché “il Fatto” ha - invero insolitamente - piazzato la notizia ben lontana da prime pagine e titoloni (e l’ha pure nascosta dentro un pezzo che parlava d’altro, ovvero del fatto che Marrazzo era stato pescato da una pattuglia della stradale - in eccesso di velocità, senza libretto di circolazione e senza tagliando assicurativo - mentre scorrazzava in auto a due passi dalla galeotta via dei Due Ponti, quella teatro dei festini di cui sopra). E terzo e per finire: perché nessun grande giornale o telegiornale ha rilanciato la vicenda del ritorno del governatore prodigo.

Unica eccezione: il quotidiano “Libero”. Che ci ha pure aggiunto il carico, svelando che Marrazzo starebbe lavorando sodo per integrare il suo stipendio da giornalista. Domanda: forse facendo - chessò - qualche consulenza? Risposta: no, no, no, no, no. L’ex governatore avrebbe semplicemente chiesto al suo avvocato di fiducia di bussare alle porte della Regione Lazio per avere quello che gli spetta. La pensione da ex consigliere regionale da circa 2mila euro al mese. A 52 anni. Del resto: fare il governatore stanca. Perché si lavora giorno e (in alcuni casi soprattutto) notte. E si corrono pure dei rischi. Come quello di essere segnalati dalla Guardia di Finanza per aver “sprecato” la modica cifra di 36 milioni di euro (di danari pubblici, ovvio). Cosa capitata - a luglio di quest’anno - proprio all’ex governatore Marrazzo (e ad altri uomini dell’assessorato alla Sanità del Lazio).

Che dire di più? Ah, sì. Appunto e come volevasi dimostrare: a volte ritornano; in Italia, sempre. Perché, sapete com’è?, chiodo schiaccia chiodo. E l’ultimo scandalo cancella sempre dalla memoria labile degli italioti quello precedente.

P.S. Dulcis in fundo. In Rai, Piero - figlio del grande giornalista (sempre targato Rai), Giuseppe Marrazzo - ritroverà anche la moglie (o ormai ex moglie?), Roberta Serdoz. Che chiaramente fa sempre la giornalista. E sempre nella piddina RaiTre. Del resto sentirsi soli è brutto. Le coincidenze non finiscono mai. E siamo tutti una grande famiglia. O, al limite, una bella compagnia di giro.

P.P.S. Dimenticavo. E con questo post anche i bamboccioni (alla riscossa) tornano al lavoro, cioè in servizio permanente effettivo. Solo che a noi non ci paga nessuno e tanto meno mamma Rai. Chissà come mai.
Questo blog si denomina politica critica...
Come si può notare è,ideologicamente, di ispirazione sinistra,....come è noto a chi mi conosce,non faccio sconti a nessuno...anzi,la nostra forza(e forse la nostra"disgrazia")è proprio questa...siamo diversi,non riusciremmo mai a chiudere gli occhi quando le storture provengono anche dalla nostra parte. Certo, ci fa male al cuore,forse anche in misura maggiore rispetto a quando sta facendo la pseudodestra al governo......ma la ragione guida il nostro intelletto e la critica e l'autocritica sono il faro che illumina il nostro pensiero.....
Mi duole dirlo ma non posso tacere.....QUESTA SINISTRA...O MEGLIO QUESTA SPECIE DI SINISTRA....NON HA GLI ANTICORPI!
"L'uomo è uomo quando non è testardo. Quando capisce che deve fare marcia indietro e la fa. Quando riconosce un errore commesso, se ne assume le responsabilità, paga le conseguenze e chiede scusa. Quando riconosce la superiorità di un altro uomo e glielo dice. Quando amministra e valorizza nella stessa misura tanto il suo coraggio quanto la sua paura." (da "Il Sindaco del Rione Sanità" Eduardo De Filippo)

Un pò di cambiamenti

Curando un altro blog di politica "La sinistra che Vogliamo " insieme ad un gruppo di amici blogger,questo blog è in effetti una "fotocopia" dell'altro.Per tale motivo ho deciso di apportare alcuni cambiamenti soprattutto nei contenuti.
La politica analizzata criticamente,secondo il mio punto di vista, sarà sempre presente ma,accanto ad essa cercherò di discutere anche di altre tematiche che riguarderanno la società e l'individuo,il pensiero speculativo antico e moderno,i problemi del nostro tempo che possono anche travalicare il campo della politica come "fatto" in se.
Spero di essere compresa da chi mi legge
B L O G I N
R I S T R U T T U R A Z I O N E

VASCO ROSSI _BASTA POCO_