
Pomigliano rappresenta una partita di più vasto significato in cui si giocano due modelli socio-economici inconciliabili: quello del lavoratore e quello del nuovo schiavo.
L’accordo sul destino della Fiat di Pomigliano d’Arco, vede l’opposizione della sola Fiom Cgil pronta già allo sciopero, e rappresenta il primo importante passo verso la controriforma del mondo del lavoro che questo Governo sta cercando di realizzare da mesi, sfruttando come paravento di copertura la crisi economica.
Un "salvacondotto governativo che sa di beffa per i diritti dei lavoratori, conquistati con sacrifici e lotte che i padri degli attuali operai ricorderanno con le lacrime agli occhi.
L’accordo sul destino della Fiat di Pomigliano d’Arco, vede l’opposizione della sola Fiom Cgil pronta già allo sciopero, e rappresenta il primo importante passo verso la controriforma del mondo del lavoro che questo Governo sta cercando di realizzare da mesi, sfruttando come paravento di copertura la crisi economica.
Un "salvacondotto governativo che sa di beffa per i diritti dei lavoratori, conquistati con sacrifici e lotte che i padri degli attuali operai ricorderanno con le lacrime agli occhi.
La Fiat infatti si impegna ad investire a Pomigliano, soltanto se viene riconosciuta la possibilità di licenziare quei lavoratori in sciopero che in qualsiasi modo mettano in discussione l’accordo. Tradotto: la fine dell’articolo 40 della Costituzione, quello che dopo il Fascismo fu voluto dai padri costituenti per garantire ciò che la dittatura aveva cancellato, cioè il diritto di chi lavora a difendersi con l’astensione dall’occupazione. Un diritto costituzionale individuale rispetto a cui nessuna organizzazione può sottoscrivere la rinuncia. Punizione dei sindacati che proclamano questo tipo di lotta e che si vedranno privati del versamento dei contributi e sospensione dei permessi sindacali previsti dallo Statuto dei lavoratori.
E' un pauroso ritorno ritorno al passato, ad una condizione antecedente al 1970, quando lo Statuto fu approvato segnando un traguardo importante.
LA REITERAZIONE DELLA SCHIAVITU
Cessazione del pagamento della malattia di fronte ai picchi di assenteismo e cancellazione dei permessi elettorali: tutto in violazione della legge e dei contratti attuali. Pomigliano è dunque il palcoscenico delle prove generali di una “recita” pericolosa: quella che vuole uccidere la forza del sindacato; distruggere il Contratto nazionale di lavoro per la contrattazione locale o aziendale, che rende il lavoratore solo e quindi debole; restringere lo spettro dei diritti, dissenso compreso, violando la Costituzione e la legge. Perciò accettare questo ricatto non è possibile. Per Pomigliano e per il Paese, per il futuro dei lavoratori.
Pomigliano, nell'uno o nell'altro caso, farà scuola. E' in bilico la dignità e il diritto, la tutela della salute,. Il trionfo della classe dominante sui diritti dei più deboli e quindi ricattabili. Uno schifo!
Il lavoro è dignità non carità/

2 commenti:
condivido tutto , si torna indietro ed ho brutti ricordi di quei tempi !!!
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