“Prima di tutto vennero a prendere gli zingari e fui contento perché rubacchiavano. Poi vennero a prendere gli ebrei e stetti zitto perché mi stavano antipatici. Poi vennero a prendere gli omosessuali e fui sollevato perché mi erano fastidiosi. Poi vennero a prendere i comunisti e io non dissi niente perché non ero comunista. Un giorno vennero a prendere me e non c’era rimasto nessuno a protestare”. (Bertolt Brecht)

sabato 12 settembre 2009

Il crepuscolo degli dei



Il mutato quadro internazionale e l’intervento di Fini aprono una falla nel partito azienda e rimettono tutto in discussione.
Le favole, che sono una forma allegorica per trattare principi profondi dell’esistenza umana, sono piene di storie nelle quali uomini potenti arrivati ad un pieno dominio, proprio quando la corte si appresta a celebrarne meriti e fasti, cadono nella polvere improvvisamente e rumorosamente.
Gli antichi greci parlvano di "invidia degli dei" come pericolo mortale per chi osa troppo.
Anche un detto popolare ben noto recita: "chi troppo in alto sal cade sovente precipitevolissimevolmente".
Sono convinto che proprio questo stia avvenendo al presidente del consiglio Silvio Berlusconi ed al partito azienda che intorno a lui si è costruito negli ultimi quindici anni della nostra storia.
Questo cervello collettivo, questo gruppo di persone che si nasconde dietro l’ingombrante figura onnivora, sembra oggi quasi onnipotente, sicuro di un controllo totale del paese, dei suoi sistemi di comunicazione, delle
istituzioni democratiche. Eppure, a ben guardare, gli dei sono nervosi, preoccupati, aggressivi ben oltre quanto la forza di controllo di cui dispongono lascerebbe pensare lecito. Perchè? Cosa è che li preoccupa così tanto?
Cercherò di rispondere sinteticamente.
Innanzitutto è cambiato il quadro generale di riferimento.
Dal punto di vista strutturale Berlusconi è arrivato al potere in Italia perchè è stato l’espressione di un notevole processo di cambiamento del paese, quello rappresentato dall’avvento delle televisioni private.
In quel tempo la televisione generalista era lo strumento fondamentale della comunicazione ed il nostro intuì che una prateria immensa si apriva di fronte a chi avesse avuto la forza di dare le carte.
Questa fu la grande intuizione dell’uomo, realizzata in modo oscuro soprattuto per i fondi usati mai chiariti fino in fondo, ma realizzata.
Oggi è la rete lo strumento di comunicazione dominante.
Sinteticamente si può dire che in termine di relazioni la tv sia uno strumento di comuniczione uno a molti e la rete invece sia molti a molti. Nella tv c’è uno che parla, il canale, e molti che ascoltano, gli utenti, nella rete, invece, sono tanti che parlano ed altrettanti interagiscono con i contenuti proposti.
Questo cambia drasticamente tutto e benchè in Italia non sembra ancora è così nel mondo che conta, come hanno dimostrato le elezioni americane dove la rete ha giocato un ruolo deerminante nella vittoria di Obama.
Ora quel che succede negli USA avverrà presto dappertutto e dunque anche qui da noi.
Dal punto di vista politico generale Berusconi è un sotto fenomeno locale del reganismo. Il reganismo ha dominato l’occidente fino allo scorso anno quando la situazione è drasticamente cambiata con la crisi e l’elezione di Obama e poi col grande cambio avvenuto in Giappone di cui non se ne è discusso abbastanza ma che è tanto importante.
Dunque riassumendo potrei dire che il quadro generale non è più dalla parte del premier e, come tutti sanno, remare contro vento è sempre piuttosto difficile: il senso del tempo aiuta molto e da questo punto di vista "il migliore presidente del Consiglio che l’Italia ha avuto nei suoi 150 anni di storia" è un sopravvissuto, un morto che cammina.
Ma il quadro generale, per quanto dominante, non basta per determinare un processo di crisi: ci vuole anche qualcosa di endogeno, di propriamente locale.
E ciò sta accadendo proprio in questi mesi sotto i nostri occhi.
Tutto si riassume nell’intervento che Fini ha fatto ieri (10-sett-2009) che va sotto il titolo
"Contro di me uno stillicidio indegno".
Chi si occupa di politica farà bene a leggerlo e ieri su Sky è stato possibile sentirne la versione integrale.
Sia chiaro: Fini non è il salvatore del mondo, l’uomo che ci libererà dall’incubo di Arcore, chi pensa questo è un po’ puerile e non capisce molto di quel che sta avvenendo. Una crisi non è mai un processo lineare ma quel che conta è capirne le mosse essenziali e l’intervento di Fini appartiene a questa categoria.
Quel che è interessante dell’intervento del presidente della Camera sta nel confrontare quel che ha detto con le posizioni di Berlusconi e del suo stretto entourage.
Tutti abbiamo notato il cambio di passo che dopo l’estate il premier ha fatto nella sua comunicazione politica.
Dopo aver scelto il basso profilo rispetto ai tanti attacchi ricevuti, improvvisamente c’è stato un cambio netto.
Le polemiche stavano perdendo di intensità ma improvvisamente sono state riaccese dai fedelssimi del grand’uomo e da lui stesso: il volgare attacco a Boffo da parte dell’organo di famiglia, le denuncie dei giornali che hanno usato parlare delle sue "scappatelle", la durissima ed articolata risposta data ieri al giornalista del Pais che chiedeva chiarimenti sulle sue intenzioni.
In molti ci siamo domandati il perchè di questo comportamento ma con l’intevento di Fini tutto si sta chiarendo.
Qualcosa si muove nel PDL. Fini ha capito che non c’è spazio per lui né per nessun altro dentro un orizzonte monarchico assolutista come quello oggi regnante.
Un riflesso vitale naturale, indotto anche dal vergognoso articolo di Feltri, ha fatto sì che si sia aperta una falla dentro la corazzata inaffondabile. Quanto vasta sia questa falla lo vedremo presto: propabilmente nel palazzo è piuttosto ristretta che il grande capo ha comprato tutti o quasi col potere sapientemente elargito ma nel corpo storico che fu Alleanza Nazionale
la reazione di Fini è vista con grande interesse e, mi viene da dire, anche come una sorta di liberazione.
Alleanza Nazionale è stato un partito classico con la sua territorialità e mal sopporta il dipotismo di un uomo solo al comando come è costume e tradizione nel partito azienda. Era stata promessa una mediazione che non c’è stata e la gente è delusa e molto ma molto indispettita. Se Fini si è mosso è anche e soprattutto per questo.
Ma ciò che colpisce, ancor più, è l’ampiezza dell’attacco, sembra quasi che voglia rinegoziare tutto, anche il partito unico.
Come reagirà Berlusconi? Al momento non c’è reazione diretta ma le indiscrezioni dei giornali lasciano intendere che la reazione sarà durissima. Capiremo da questa se il nostro ha ancora una saggezza politica o è puro muscolo. Se accetterà il contraddittorio allora dovrà accettare di modificare tante cose, se cercherà lo scontro sarà il principio della fine. Fini è stato silente finchè è prevalso il buon senso ma ha rotto la tregua quando i falchi hanno invaso il campo di battaglia. E’ difficile tornare indietro quando le cose si lacerano in modo così pesante.
Anche Marina Berlusconi è discesa in campo per sostenere il padre.
Insomma c’è un’agitazione ed una preoccupazione enorme nel gruppo al potere.
Si teme il complotto internazionale ed interno, ecco perchè ho parlato di crepuscolo degli dei. Quando si perde la serenità vuol dire che le cose sono più grandi di quel che appaiono e chi ha tanti scheletri nell’armadio ha buone ragioni per preoccuparsi.

di Rocco Pellegrini in Agoravox Italia


Una prima reazione già si è avuta. Il ricorso ai sondaggi.

Come un fulmine ha già dato mandato ai sondaggisti di calcolare le percentuali spettanti a Fini, ha avuto subitissimo i risultati...Fini vale, secondo i suoi sondaggi il 4% .

Se Fini lo conosce bene, come presumo, non dovrebbe preoccuparsi.

La berlusconina di primo letto è discesa in campo a difendere il papi ... ovviamente. altra mossa studiata. E poi il papi va difeso, è una miniera d'oro. Probabilmente toccherà ben presto ai figli di secondo letto difendere papi.

Poi la solita macchinazione: tra poco inizieranno le puntate di Porta a Porta.. ne vedremo delle belle... Vespa preparerà puntate ad hoc per il suo faraone. E non solo da Vespa. Le TV sono nelle sue mani.

Delle altre trasmissioni , poche, che non si inchinano, ancora non si sa bene che fine faranno. Per il momento Report è a serio rischio.

Credo che utilizzerà sempre i soliti strumenti. Informazione deviata... è ed è stato il suo cavallo di battaglia.

E l'opposizione che dovrebbe smuoversi. Vanno mobilitate le piazze. Il malcontento c'è. lo si tocca con mano ovunque.

4 commenti:

Lorenzo ha detto...

Questo tuo bel post mi permette di contribuire alla discussione, sempre stimolata dalle tue idee.
Il crepuscolo degli Dei, ben detto.Questo modo di fare politica ha stufato, non solo noi che non abbiamo mai votato centro-destra, ma proprio i loro elettori, almeno una parte.
Giustamente si ricorda gli assenteisti, che sono i delusi delle promesse fatte in tutti questi anni e mai concretizzatesi. Non basta più la propaganda, che ha ormai preso il posto dell'informazione, per convincere chi delle promesse del cavaliere ne aveva tratto una sorta di riscossa personale.
Una politca personalistica e di categoria, mai capita dal popolo nella sua vera essenza, che invece si beava, tramite la Tv, delle infinite false possibilità che gli facevano credere.
Il gioco è stato mascherato da questi elettori. C'è poi l'elettorato cattolico di destra, deluso dagli ultimi comportamenti del cavaliere, i lquale, sentendosi ormai un Dio, ha creduto che tutto gli fosse perdonato.
C'è il rammarico mio che questo elettorato non si sia avegliato prima quando si stava facendo le leggi ad personam, ma ho sempre pensato che era chiedere troppo a noi italiani abituati a farci prendere in giro.
Il presidente della camera si è trovato tutto pronto in un piatto d'argento, cioè l'opportunità di cavalcare la tigre, ed io aggiungo con il beneplacito della Chiesa che mai si arrenderà all'alleanza con la destra, specialmente quella cattolica.
Gli affari sono affari.
Sono sempre abbastanza deluso dalle opposizioni, le quali continuano a non avere un progetto Italia comune, che non denunciano con più forza quello che succede e che è successo.
In questi anni abbiamo assistito alla completa riorganizzazione dei poteri forti ( quelli veri non quelli denunciati da Berlusconi) e dei poteri oscuri e malavitosi.
Sinceramente non so come finirà, ma concordo che ci sarà anche una riorganizzazione ed un incattivimento della pseudoinformazione per screditare tutto e tutti.
Al motto se devo cadere che cadano tutti così imparano.
Lorenzo

Adriano Smaldone ha detto...

che belle face di m.....

Mary ha detto...

Già Lorenzo, ci troviamo al cospetto di un bivio.
la strada si biforca e bisognerà sceglire quella giusta.
Mi riferisco all'opposizione.
Se veramente hanno a cuore le sorti del Paese e non stanno lì solo per tirare a campare devono cambiare approccio. L'opposizione o la si fa come si deve oppure il destino è segnato.
Sto aspettando che passi ottobre , per dargli un'altra chanse...anche se già da oggi si dovrebbe agire con forza.
La gente sta cominciando a capire, ma non mi illudo troppo.
Molti si informano solo attraverso la tv e bevono tutto, non sono capaci di scindere e utilizzare razionalmente il proprio intelletto.
Preferiscono illudersi che tutto vada bene. Alcuni ripetono le stesse litanie.
Ieri parlando con una conoscente e facendole notare tutte queste storture , i mafiosi in parlamento, lo scagliarsi contro i giudici che vogliono riaprire le inchieste sulle stragi mafiose,la risposta è stata "delirante"...le stesse che ripete berluska, Chi scrive complotta.
Neanche io so come andrà a finire...l'elettorato cattolico tu dici si sia svegliato ...speriamo, meglio tardi che mai.
Certo è che se, per caso, i cattolici dovessero accordargli di nuovo la fiducia ...allora davvero il cattolicesimo ,in Italia, si rivelerebbe la più megalattica delle farse.

Mary ha detto...

@ Adriano
Hai proprio ragione... facce di m... e non solo. :-((

"L'uomo è uomo quando non è testardo. Quando capisce che deve fare marcia indietro e la fa. Quando riconosce un errore commesso, se ne assume le responsabilità, paga le conseguenze e chiede scusa. Quando riconosce la superiorità di un altro uomo e glielo dice. Quando amministra e valorizza nella stessa misura tanto il suo coraggio quanto la sua paura." (da "Il Sindaco del Rione Sanità" Eduardo De Filippo)

Un pò di cambiamenti

Curando un altro blog di politica "La sinistra che Vogliamo " insieme ad un gruppo di amici blogger,questo blog è in effetti una "fotocopia" dell'altro.Per tale motivo ho deciso di apportare alcuni cambiamenti soprattutto nei contenuti.
La politica analizzata criticamente,secondo il mio punto di vista, sarà sempre presente ma,accanto ad essa cercherò di discutere anche di altre tematiche che riguarderanno la società e l'individuo,il pensiero speculativo antico e moderno,i problemi del nostro tempo che possono anche travalicare il campo della politica come "fatto" in se.
Spero di essere compresa da chi mi legge
B L O G I N
R I S T R U T T U R A Z I O N E

VASCO ROSSI _BASTA POCO_