“Prima di tutto vennero a prendere gli zingari e fui contento perché rubacchiavano. Poi vennero a prendere gli ebrei e stetti zitto perché mi stavano antipatici. Poi vennero a prendere gli omosessuali e fui sollevato perché mi erano fastidiosi. Poi vennero a prendere i comunisti e io non dissi niente perché non ero comunista. Un giorno vennero a prendere me e non c’era rimasto nessuno a protestare”. (Bertolt Brecht)

sabato 26 settembre 2009

Umberto Bossi. Medico? Dipende...ma molto meglio il politico


Rileggendo il divertente ed illuminante libro " TRIBU' "di Gian Antonio
Stella la figura che emerge prepotente è quella di Umberto Bossi, medico.
ROTFL

Medico? Dipende.

Sul modulo di iscrizione al Partito COMUNISTA Italiano (PCI !) di Verghera di Samarate si qualifica come tale.
In varie interviste racconta di studi alla scuola Radio Elettra e poi all'università, lavori con cliniche mai avvenuti, collaborazioni con luminari mai esistiti.
Effettivamente a medicina si è iscritto e, come racconta sua sorella, ha anche fatto tre feste di laurea senza essersi laureato.
Dopo il matrimonio annuncia alla moglie che si è finalmente laureato e tutte le mattine esce per andare a lavorare all'ospedale Del Ponte di Varese.
Peccato non fosse vero e la moglie lo scopre.
Qualche anno dopo porta anche la madre all'università di Pavia per la consacrazione ma non la fa assistere.

Si scopre poi che anche questa è una balla e la moglie chiede il divorzio.

Sarebbe solo la triste storia di un italiano medio se non fosse che il tale, pur di non lavorare, ha inventato la «padania» ed ha mobilitato milioni di persone contro «Roma ladrona». C'è qualcuno con un minimo di cultura che può aver preso sul serio un personaggio così?

Sì, anche perchè questa storia non la conosce quasi nessuno. :-))


Per qualche dettaglio in più riporto quanto scritto da Mattia Feltri su La Stampa del 21 luglio 2008:
La sua carriera da studente è qualcosa di spettacolare. Frequentò le medie e si iscrisse allo “Stanislao Cannizzaro” di Rho, istituto tecnico per periti chimici. Sono gli anni in cui - come scrisse Gianantonio Stella in 'Tribù ' - Bossi si allontanò dall’etica severa dei genitori e dalla weltanschauung del mondo agricolo. Anni da scapestrato e donnaiolo.

Tanto è vero che non si diplomò. Ma siccome i ciuchi finiscono in catene, Bossi non abbandonò l’idea di scalare le vette del sapere: "La prima tappa della mia marcia d’avvicinamento alla cultura fu la scuola Radio Elettra di Torino".

La tappa determinante fu la successiva: venticinquenne, si iscrisse a una scuola privata, e quasi trentenne intascò il diploma scientifico.

Non soddisfatto, Bossi provò a diventar dottore, e si cimentò nei corsi di Medicina. Nell’aprile del 1975, l’attempato studente potè infine calzare l’alloro: "Decidemmo di sposarci in agosto. In aprile Umberto diede a tutti la grande notizia: mi sono laureato, presto avrò un impiego come medico. Non facemmo nessuna festa, ma corsi a comprargli un regalo, la classica valigetta in pelle marrone", ricordò intervistata da "Oggi" la prima moglie, Gigliola Guidali. La qual Gigliola, tempo dopo, fiutò la balla. E Umberto, che tutte le mattine usciva di casa destinato allo stetoscopio, confessò: "E’ vero, ma è questione di sei mesi. Poi sarò dottore". I mesi diventarono anni, e sette per la precisione. Trascorsi i quali, perduta la moglie causa divorzio, Bossi condusse la madre a Pavia per la trionfale discussione della tesi; la genitrice, però, attese in auto e le parve sufficiente. Insomma, il babbo di Renzo fece prima a guadagnarsi il titolo di senatore, nel 1987, quando risultava ancora iscritto all’Università.
Uno con una storia scolastica simile si permette anche il lusso di dare giudizi sommari sulla qualità degli insegnanti in base alla provenienza geografica italiana.
Ma lo avete guardato bene in faccia????

"Purtroppo la storia insegna che spesso gli Stati si sono messi nelle mani di pazzi, dittatori da operetta, caricature umane, paranoici orrendi. Quindi non c'è da stupirsi che un Bossi sia arrivato dove sta" Aggiungerei che IL PARLAMENTO E' PIENO DI QUESTI CASI E VORREBBE RIPULITO.
L'uomo della strada non sembra averlo capito e subisce passivamente lo strombazzamento mediatico condizionante, e forse...subliminale, degli organi giornalistico-televisivi dell'unico detentore dell'informazione.
SIAMO IN PIENO PERIODO NEOFASCISTA!!!

martedì 15 settembre 2009

Berlusconi consegna le case realizzate con i fondi della Croce Rossa (fate girare la notizia)


Rainews24

Si tratta delle prime case di legno per le quali la Croce Rossa ha impiegato 5 milioni e 200 mila euro: 94 unita' abitative costruite su iniziativa della Protezione civile su progetto realizzato dalla Provincia autonoma di Trento.


Il sito dove sono state costruite le nuove case

Roma, 14-09-2009

Saranno inaugurate domani(oggi per chi legge) le case realizzate a Onna con i fondi raccolti dalla Croce rossa. Si tratta delle prime case di legno per le quali la Croce Rossa ha impiegato 5 milioni e 200 mila euro: 94 unita' abitative costruite su iniziativa della Protezione civile su progetto realizzato dalla Provincia autonoma di Trento.

La cerimonia d'inaugurazione del Villaggio Croce Rossa domani alle 15:00, alla presenza del presidente del Consiglio Silvio Berlusconi, del capo della Protezione civile Guido Bertolaso e del commissario della Croce Rossa Italiana Francesco Rocca. "Questo risultato - dice Rocca - e' la dimostrazione di come sia importante fare sistema fra le istituzioni. Grazie a questa iniziativa gli abitanti di Onna hanno da oggi, cinque mesi dopo il terremoto, la possibilita' di entrare in case vere. La Croce Rossa conferma il suo impegno nei luoghi colpiti dal terremoto, fino a quando la situazione non sara' tornata alla totale normalita'.

Si tratta di un primo e tangibile segno della solidarieta' che gli italiani hanno dimostrato alla popolazione d'Abruzzo attraverso la Croce Rossa italiana", ha aggiunto Rocca complimentandosi con la Provincia di Trento e con i responsabili dei lavori, "che in tempi rapidissimi hanno realizzato queste abitazioni".

lunedì 14 settembre 2009

Manifestazione nazionale per la libertà di informazione

Dal blog di Lorenzo "Logos nella nebbia"

Lanciamo l'iniziativa:
UNA, CENTO, MILLE PIAZZE PER LA LIBERA INFORMAZIONE.

In molti chiedono anche altri punti di presidio.
Vi informeremo sulle varie manifestazioni locali spontanee.

Roma Piazza del Popolo Sabato 19 Settembre ore 16.00-19.00

Presidio a PAVIA in piazza della Vittoria Sabato 19 alle ore 16,00.

Presidio a MILANO in piazza del Duomo alle ore 17 di Sabato 19.


Aderisci anche tu!

Silvio Berlusconi e la maggioranza di destra stanno tentando l’assalto finale alla libertà di informazione, con l’obiettivo di eliminare nel paese ogni spazio di critica all’operato del governo. La critica secondo la destra è elemento da eliminare, da zittire.

Sta partendo l'epurazione di RaiTre. Gli attuali direttori di Tg3 e RaiTre, Antonio Di Bella e Paolo Ruffini, sono ritenuti da tutti ottimi professionisti, fra i migliori della Rai.
Hanno ottenuto sia in qualità che in quantità d´ascolti eccellenti risultati. Danno però fastidio. Devono perciò essere sostituiti per arrivare ad eliminare dalla rete un gruppo di programmi amati e, per Berlusconi, pericolosi. Si tratta anzitutto di "Che tempo che fa" di Fabio Fazio e di "Report" di Milena Gabanelli, quindi dei salotti di Serena Dandini e di Daria Bignardi, "Parla con me" e "L´era glaciale".

Si aggiunge poi la querela e il tentativo di zittire il quotidiano La Repubblica. Silvio Berlusconi ha deciso di portare in tribunale le dieci domande di Repubblica, per chiedere ai giudici di fermarle, in modo che non sia più possibile chiedergli conto di vicende che non ha mai saputo chiarire. Si vuole insabbiare così - almeno in Italia - la pubblica vergogna di comportamenti privati che sono al centro di uno scandalo internazionale e lo perseguitano politicamente.
Stupisce che in un paese libero, un uomo politico fa causa alle domande che gli vengono rivolte.

Stupisce ancora di più l’indegno attacco al direttore di Avvenire, il quotidiano della Conferenza Episcopale Italiana, reo anch’esso di aver criticato il nostro presidente del consiglio. L’intimidazione arriva da Il Giornale, quotidiano di proprietà di Silvio Berlusconi e diretto dal neo direttore, da lui voluto, Vittorio Feltri. Attacco che segue di poco le parole della Padania di Bossi che suggerivano alla Chiesa Cattolica di non insistere con le critiche al governo pena la revisione del concordato tra stato e chiesa.
Siamo vicini ad un punto di non ritorno per la democrazia italiana.

Mobilitiamoci per sabato 19 settembre!

Alla manifestazione hanno già aderito CGIL, IDV, Sinistra e Libertà, PD, PRC, ARCI, ACLI, Libertà e Giustiza, ANAC, SAI - Sindacato attori italiano - SLC CGIL, ApTI- Associazione per il Teatro Italiano e molte associazioni civiche e culturali.




--------------------------------------------------------------------------------------
IMPORTANTE:
Se non vi è possibile partecipare per motivi personali e lavorativi all'iniziativa di Sabato 19 Vi chiediamo comunque di inoltrare l'invito ai Vostri amici e parenti. Ognuno di noi è indispensabile per la riuscita di questo grande evento
!

sabato 12 settembre 2009

Il crepuscolo degli dei



Il mutato quadro internazionale e l’intervento di Fini aprono una falla nel partito azienda e rimettono tutto in discussione.
Le favole, che sono una forma allegorica per trattare principi profondi dell’esistenza umana, sono piene di storie nelle quali uomini potenti arrivati ad un pieno dominio, proprio quando la corte si appresta a celebrarne meriti e fasti, cadono nella polvere improvvisamente e rumorosamente.
Gli antichi greci parlvano di "invidia degli dei" come pericolo mortale per chi osa troppo.
Anche un detto popolare ben noto recita: "chi troppo in alto sal cade sovente precipitevolissimevolmente".
Sono convinto che proprio questo stia avvenendo al presidente del consiglio Silvio Berlusconi ed al partito azienda che intorno a lui si è costruito negli ultimi quindici anni della nostra storia.
Questo cervello collettivo, questo gruppo di persone che si nasconde dietro l’ingombrante figura onnivora, sembra oggi quasi onnipotente, sicuro di un controllo totale del paese, dei suoi sistemi di comunicazione, delle
istituzioni democratiche. Eppure, a ben guardare, gli dei sono nervosi, preoccupati, aggressivi ben oltre quanto la forza di controllo di cui dispongono lascerebbe pensare lecito. Perchè? Cosa è che li preoccupa così tanto?
Cercherò di rispondere sinteticamente.
Innanzitutto è cambiato il quadro generale di riferimento.
Dal punto di vista strutturale Berlusconi è arrivato al potere in Italia perchè è stato l’espressione di un notevole processo di cambiamento del paese, quello rappresentato dall’avvento delle televisioni private.
In quel tempo la televisione generalista era lo strumento fondamentale della comunicazione ed il nostro intuì che una prateria immensa si apriva di fronte a chi avesse avuto la forza di dare le carte.
Questa fu la grande intuizione dell’uomo, realizzata in modo oscuro soprattuto per i fondi usati mai chiariti fino in fondo, ma realizzata.
Oggi è la rete lo strumento di comunicazione dominante.
Sinteticamente si può dire che in termine di relazioni la tv sia uno strumento di comuniczione uno a molti e la rete invece sia molti a molti. Nella tv c’è uno che parla, il canale, e molti che ascoltano, gli utenti, nella rete, invece, sono tanti che parlano ed altrettanti interagiscono con i contenuti proposti.
Questo cambia drasticamente tutto e benchè in Italia non sembra ancora è così nel mondo che conta, come hanno dimostrato le elezioni americane dove la rete ha giocato un ruolo deerminante nella vittoria di Obama.
Ora quel che succede negli USA avverrà presto dappertutto e dunque anche qui da noi.
Dal punto di vista politico generale Berusconi è un sotto fenomeno locale del reganismo. Il reganismo ha dominato l’occidente fino allo scorso anno quando la situazione è drasticamente cambiata con la crisi e l’elezione di Obama e poi col grande cambio avvenuto in Giappone di cui non se ne è discusso abbastanza ma che è tanto importante.
Dunque riassumendo potrei dire che il quadro generale non è più dalla parte del premier e, come tutti sanno, remare contro vento è sempre piuttosto difficile: il senso del tempo aiuta molto e da questo punto di vista "il migliore presidente del Consiglio che l’Italia ha avuto nei suoi 150 anni di storia" è un sopravvissuto, un morto che cammina.
Ma il quadro generale, per quanto dominante, non basta per determinare un processo di crisi: ci vuole anche qualcosa di endogeno, di propriamente locale.
E ciò sta accadendo proprio in questi mesi sotto i nostri occhi.
Tutto si riassume nell’intervento che Fini ha fatto ieri (10-sett-2009) che va sotto il titolo
"Contro di me uno stillicidio indegno".
Chi si occupa di politica farà bene a leggerlo e ieri su Sky è stato possibile sentirne la versione integrale.
Sia chiaro: Fini non è il salvatore del mondo, l’uomo che ci libererà dall’incubo di Arcore, chi pensa questo è un po’ puerile e non capisce molto di quel che sta avvenendo. Una crisi non è mai un processo lineare ma quel che conta è capirne le mosse essenziali e l’intervento di Fini appartiene a questa categoria.
Quel che è interessante dell’intervento del presidente della Camera sta nel confrontare quel che ha detto con le posizioni di Berlusconi e del suo stretto entourage.
Tutti abbiamo notato il cambio di passo che dopo l’estate il premier ha fatto nella sua comunicazione politica.
Dopo aver scelto il basso profilo rispetto ai tanti attacchi ricevuti, improvvisamente c’è stato un cambio netto.
Le polemiche stavano perdendo di intensità ma improvvisamente sono state riaccese dai fedelssimi del grand’uomo e da lui stesso: il volgare attacco a Boffo da parte dell’organo di famiglia, le denuncie dei giornali che hanno usato parlare delle sue "scappatelle", la durissima ed articolata risposta data ieri al giornalista del Pais che chiedeva chiarimenti sulle sue intenzioni.
In molti ci siamo domandati il perchè di questo comportamento ma con l’intevento di Fini tutto si sta chiarendo.
Qualcosa si muove nel PDL. Fini ha capito che non c’è spazio per lui né per nessun altro dentro un orizzonte monarchico assolutista come quello oggi regnante.
Un riflesso vitale naturale, indotto anche dal vergognoso articolo di Feltri, ha fatto sì che si sia aperta una falla dentro la corazzata inaffondabile. Quanto vasta sia questa falla lo vedremo presto: propabilmente nel palazzo è piuttosto ristretta che il grande capo ha comprato tutti o quasi col potere sapientemente elargito ma nel corpo storico che fu Alleanza Nazionale
la reazione di Fini è vista con grande interesse e, mi viene da dire, anche come una sorta di liberazione.
Alleanza Nazionale è stato un partito classico con la sua territorialità e mal sopporta il dipotismo di un uomo solo al comando come è costume e tradizione nel partito azienda. Era stata promessa una mediazione che non c’è stata e la gente è delusa e molto ma molto indispettita. Se Fini si è mosso è anche e soprattutto per questo.
Ma ciò che colpisce, ancor più, è l’ampiezza dell’attacco, sembra quasi che voglia rinegoziare tutto, anche il partito unico.
Come reagirà Berlusconi? Al momento non c’è reazione diretta ma le indiscrezioni dei giornali lasciano intendere che la reazione sarà durissima. Capiremo da questa se il nostro ha ancora una saggezza politica o è puro muscolo. Se accetterà il contraddittorio allora dovrà accettare di modificare tante cose, se cercherà lo scontro sarà il principio della fine. Fini è stato silente finchè è prevalso il buon senso ma ha rotto la tregua quando i falchi hanno invaso il campo di battaglia. E’ difficile tornare indietro quando le cose si lacerano in modo così pesante.
Anche Marina Berlusconi è discesa in campo per sostenere il padre.
Insomma c’è un’agitazione ed una preoccupazione enorme nel gruppo al potere.
Si teme il complotto internazionale ed interno, ecco perchè ho parlato di crepuscolo degli dei. Quando si perde la serenità vuol dire che le cose sono più grandi di quel che appaiono e chi ha tanti scheletri nell’armadio ha buone ragioni per preoccuparsi.

di Rocco Pellegrini in Agoravox Italia


Una prima reazione già si è avuta. Il ricorso ai sondaggi.

Come un fulmine ha già dato mandato ai sondaggisti di calcolare le percentuali spettanti a Fini, ha avuto subitissimo i risultati...Fini vale, secondo i suoi sondaggi il 4% .

Se Fini lo conosce bene, come presumo, non dovrebbe preoccuparsi.

La berlusconina di primo letto è discesa in campo a difendere il papi ... ovviamente. altra mossa studiata. E poi il papi va difeso, è una miniera d'oro. Probabilmente toccherà ben presto ai figli di secondo letto difendere papi.

Poi la solita macchinazione: tra poco inizieranno le puntate di Porta a Porta.. ne vedremo delle belle... Vespa preparerà puntate ad hoc per il suo faraone. E non solo da Vespa. Le TV sono nelle sue mani.

Delle altre trasmissioni , poche, che non si inchinano, ancora non si sa bene che fine faranno. Per il momento Report è a serio rischio.

Credo che utilizzerà sempre i soliti strumenti. Informazione deviata... è ed è stato il suo cavallo di battaglia.

E l'opposizione che dovrebbe smuoversi. Vanno mobilitate le piazze. Il malcontento c'è. lo si tocca con mano ovunque.

mercoledì 9 settembre 2009

Ecco le nuove inchieste che spaventano Berlusconi


La mafia conferma
Ecco le nuove inchieste che spaventano Berlusconi
Le dichiarazioni dell'ex boss Gaspare Spatuzza sono al centro di nuove inchieste su mafia e politica avviate dalle procure di Milano, Firenze, Palermo e Caltanissetta alle quali, forse, ha voluto far riferimento il premier Berlusconi nel criticare alcuni frammenti di procure che «congiurano contro di noi».

Il neo collaboratore di giustizia Spatuzza ha riferito degli intrecci che i suoi ex capimafia, Giuseppe e Filippo Graviano, avevano fra il 1992 e il 1995 con i politici e gli imprenditori del Nord. I Graviano vennero arrestati da latitanti nel capoluogo lombardo. E le indagini misero in evidenza i contatti che avrebbero avuto a Milano anche con Marcello Dell'Utri, il senatore del Pdl, amico del premier Silvio Berlusconi, condannato in primo grado a 9 anni per concorso esterno in associazione mafiosa e per il quale è in corso il processo d'appello a Palermo. A fine mese il pg inizierà la sua requisitoria.


Il boss Spatuzza


Spatuzza è stato interrogato a lungo nei mesi scorsi dal pm di Firenze Nicolosi e dal procuratore aggiunto di Milano, Ilda
Boccassini, nell'ambito della nuova inchiesta sulle stragi del 1993, che riguarda molti punti rimasti ancora oscuri nonostante
le sentenze di condanna definitiva di mandanti ed esecutori. A Milano è stato aperto uno stralcio, di cui è titolare, appunto, il pm Boccassini, sulla strage di via Palestro che causò cinque morti il 27 luglio '93. Per l'eccidio sono stati condannati definitivamente all'ergastolo i fratelli Giovanni e Tommaso Formoso, ritenuti coordinatore e basista. Dalle indagini era emerso che sarebbe stato proprio Giuseppe Graviano a chiedere ai Formoso di collaborare alla strage.

Le rivelazioni di Spatuzza potrebbero riaprire vecchie inchieste archiviate dai giudici in Sicilia. A Palermo, nel 1996, la procura chiese ed ottenne l'archiviazione per riciclaggio nei confronti di Berlusconi e Dell'Utri, indagati con l'aggravante di avere avvantaggiato la mafia. Pochi anni dopo a Caltanissetta il procuratore Gianni Tinebra chiedeva ed otteneva l'archiviazione, sempre per Berlusconi e Dell'Utri, dall'accusa di strage, nell'ambito dell'uccisione di Falcone e Borsellino. Adesso le dichiarazioni di Spatuzza hanno dato nuovo impulso alle indagini riaprendo e rivedendo vecchi filoni d'inchiesta.

Infine, pochi mesi fa, i pm di Palermo hanno ritrovato fra le carte che erano state sequestrate a Massimo Ciancimino, una lettera indirizzata al premier in cui - secondo gli inquirenti - i corleonesi chiedevano nel 1994 «all'onorevole Berlusconi» di mettere a disposizione di Cosa nostra una sua rete televisiva, minacciando di morte il figlio se non avesse accolto la richiesta.
fonte l'unità


Vito Ciancimino con figlio

lunedì 7 settembre 2009

UN PAESE DEGENERATO




Riprendo a scrivere di politica, analizzando la situazione del nostro paese.
Sinceramente non saprei da dove cominciare tante sono le storture che hanno caratterizzato questa rovente estate.
Provo a fare una ricognizione generale, tralasciando sicuramente qualcosa che ha contribuito a fare del nostro paese un PAESE DEGENERATO!
Qualcuno, forse, potrà pensare che già nel titolo io stia esagerando e stia mettendo in atto soltanto una provocazione.
Non so se esagero, oppure se mi va di provocare ma, in questo periodo, credo che sia invece l’unico modo per provare ad esprimere tutto il dispiacere, il disappunto che, purtroppo, provo nel vedere una nazione, il mio Paese, unico anche nella incapacità di progredire, lentamente, ma neanche troppo, che si sta disintegrando!E' un questo flusso di pensieri mirati a cercare di comprendere il contesto in cui agiamo: veline, festini,escort, promesse alle escort, attricette candidate ed elette, stampa di denuncia,giornalisti servi e informazione orientata, direttori di quoditiani minacciati e fatti dimettere ,crisi economica: una parte dice che è passata, un'altra invece dice che è ancora acuta, un'altra ancora non sa ancora bene cosa dire, operai sui tetti per non perdere il lavoro, insegnanti in mutande, scuole allo sbando e disorientate con organici ridotti e bilanci da far quadrare, influenza suina in agguato, immigrati respinti senza accertare se trattasi di rifugiati, immigrati fatti affogare e rimbalzo di responsabilità tra Italia e Malta., un presidente del Consiglio dei Ministri_proprietario di tre reti private, "editore" di molte testate, padrone di fatto della TV pubblica _ che si permette il lusso di sparare contro l'informazione che non lo adula e gli muove, democraticamente, delle critiche sull'azione di governo e sulla vita dissoluta che, prove alla mano, conduce.
Come si può immaginare la miriade di notizie date in TV, studiate da acuti editori nel modo di esporre e trattare ogni forma, ad esclusione in parte di internet, atte a creare una melmosa ed omogenea disinformazione per avvalorare le tesi del "dogma centrale" secondo cui la maggior parte delle interazioni che si svolgono tra gli elementi di un sistema, se opportunamente orientate si ridurrebbero
all’azione di un unico elemento, l’elemento centrale, manovrando il quale si sarebbe in grado di produrre effetti voluti sull’intero sistema.
Il sistema che si è creato appunto e che si cerca con ogni strumento, lecito o presunto tale ed illecito di mantenere.

Questa è la moda del nostro "sistema" Paese!

Non esagero se mi viene da affermare che stiamo vivendo in un incubo profondo. Vorrei trovare qualcosa di positivo, faccio enormi sforzi mentali per cercare un settore che non abbia una qualche crepa, per cercare una legge emanata, in questi ultimi tempi, che sia positiva per i cittadini e per la coesione sociale.
Ma per quanto mi sforzi, purtroppo non trovo quasi nulla che sia degno di essere citato come positivo per il sistema Italia.
Si vedono solo arruffoni, servi, lacchè , imbroglioni incapaci di impostare un qualsiasi progetto serio di crescita e sviluppo. E non solo nell'ambiente politico.
Imprenditori, banchieri,liberi professionisti, tutti nella logica e nell'ottica dei loro affari, dei loro interessi privati, tutti a farsi i propri affari, a non muovere un dito senza prima essere passati alla scuola del sistema vigente.
Quel che è peggio poi è il diffondersi del pensiero leghista tra la classe media e bassa (culturalmente) del paese. Oggi la maggior parte degli operai e dei piccoli artigiani pensa che la lega, attraverso i soliti e sistematici quattro strilli, risolva i loro problemi..Credono che, diventando più cattivi, possano vivere meglio.
Pensano che chiudendosi a riccio nelle loro valli, senza" immigrati che gli rompono le balle", cercando di eliminare tutto quello che ritengono diverso da loro, possano dividersi da soli la loro "torta", come se quella "torta" non facesse parte di uno Stato di diritto.
Sono fermamente convinti che senza i professori del sud i loro giovani diventeranno scienziati e con l'innesto della lingua dialettale nelle scuole si riapproprieranno dei loro localismi, della loro "cultura". Che ingenui, fortuna che rappresentano solo il 10% della popolazione italiana.
Ci vorrebbe un altro Manzoni ed un altro "bagno nell'Arno" per questi buzzurri con i paraocchi.

E che dire delle riforme? Questa parola è sulla bocca di tutti, politici, imprenditori, sindacalisti, intellettuali.
Fiscalizzazione, defiscalizzazione, quoziente familiare, salario territoriale( un'altra novità(sic) )sistema bancario, federalismo, progetto per il sud, grandi opere... e chi più ne ha più ne metta.... Parole, parole, parole... recitava una famosa canzone di alcuni anni fa....parole vuote, aggiungerei, con cui riempirsi la bocca e lobotomizzare una parte dei cittadini.
Se pensiamo che nel 2009 il nostro paese non possiede una seria ed efficace politica energetica, non si prendono seriamente in considerazione le fonti alternative a fronte di costi sempre più alti del petrolio.
Se pensiamo che mandiamo i nostri cervelli all'estero a progettare energia eolica e termodinamica.
E che dire delle ipocrisie che ho sentito oggi a proposito dei rapporti con il Vaticano? Il premier ha lanciato dei messaggi alla Santa sede o meglio delle quasi minacce seppur molto velate. Praticamente ha fatto intendere che devono ammutolire e appoggiarlo se vogliono barattare i cosiddetti valori cristiani. Incommentabile poi la bordata ai partiti dell'opposizione. La minoranza comunista e cattocomunista, che è minoranza ma possiede il 90% dei giornali secondo il premier, è quella che insiste sul
pericolo della libertà di stampa.
Strano, visto che siamo al al 73° posto a parimerito con l'isola di Tonga.
Il delirio del premier omette però che il caos del caso Boffo non è stato provocato dai suoi comunisti moralisti e anti clericali, ma è stato partorito dal Giornale amico,proprietà della sua famiglia.

Altra stortura del nostro sistema, non è normale che il capo del governo di un Paese democratico vada a delirare nella sua tv privata, in uno dei programmi spazzatura, costruito ad hoc, senza un minimo di contraddittorio.

AUTOREFERENZIALITA' DELIRANTE a tutto campo.

Oltre a tutto quest'immobilismo, parassivismo, disinformazione ci si aggiunge la stampa estera che, a ragione, spara a zero sulla classe politica italiana, nella fattispecie sulla classe governativa, per la dissolutezza etica e morale che non è affatto solo nella vita privata, ma riflette ampiamente la vita pubblica e mette in ridicolo la considerazione delle donne in politica e nei ruoli dirigenziali.
In nome della libertà delle donne e delle pari opportunità sono state combattute molte battaglie nei tempi passati , fino a giungere alla società globalizzata di oggi nella quale si pensava di aver raggiunto un significato, un valore, nelle rappresentazioni sociali sui contributi delle donne.
Valori e significati che sono ampiamente presenti nel nostro tessuto sociale ma che, nell'ultimo anno e mezzo, sono stati oscurati da comportamenti, a dir poco, indegni di una società civile, non solo da parte di uomini che dovrebbero rappresentare con rigore e dignità lo Stato, ma anche da molte donne che, ammaliate dalla carriera facile, non hanno capito nulla di tutto quello che con fatica le vere donne hanno conquistato, gettando alle ortiche, anni ed anni di lotta, di lavoro duro e di formazione responsabile.

Per non parlare di sicurezza e lotta alla mafia.

Sul piano della sicurezza giocano a chi la spara più grossa, se ne inventano di cotte e di crude. Ronde, città militarizzate, .. c'è solo che i poliziotti non hanno neanche i soldi per la benzina delle volanti e non possono neanche mettere su qualche Kg o dimagrire... non ci sono soldi per nuove divise. Tutto semplicemente ridicolo.

Lotta alla mafia solo per riempirsi la bocca. a parte i soliti noti collusi che stanno sempre sulle loro comode "seggiole" c'è un comune ,Fondi, la cui amministrazione deve essere sciolta per infiltrazioni criminali, con tanto di decreto del prefetto, che, inspiegabilmente, non viene eseguita. Come mai? Quali ordini di scuderia si stanno eseguendo? E lo "sceriffo" del Viminale che tanto si erge a lottatore dei mafiosi , che fa? Lo spettatore ? L'ignavo? L'ignorante o il colluso?
Sinceramente le speranze per una ripresa a breve termine sono ridotte al lumicino anche perchè l'opposizione, quasi tutta, è blanda e non passa alle vie di fatto.
Ci vuole mobilitazione, bisogna portare la gente in piazza, non se ne può più.
L'opposizione la fanno i giornali esteri , non a caso un emblematico titolo in questi giorni di El Pais: "Berlusconi pericolo pubblico"

Questo è un Paese seriamente degenerato!

"L'uomo è uomo quando non è testardo. Quando capisce che deve fare marcia indietro e la fa. Quando riconosce un errore commesso, se ne assume le responsabilità, paga le conseguenze e chiede scusa. Quando riconosce la superiorità di un altro uomo e glielo dice. Quando amministra e valorizza nella stessa misura tanto il suo coraggio quanto la sua paura." (da "Il Sindaco del Rione Sanità" Eduardo De Filippo)

Un pò di cambiamenti

Curando un altro blog di politica "La sinistra che Vogliamo " insieme ad un gruppo di amici blogger,questo blog è in effetti una "fotocopia" dell'altro.Per tale motivo ho deciso di apportare alcuni cambiamenti soprattutto nei contenuti.
La politica analizzata criticamente,secondo il mio punto di vista, sarà sempre presente ma,accanto ad essa cercherò di discutere anche di altre tematiche che riguarderanno la società e l'individuo,il pensiero speculativo antico e moderno,i problemi del nostro tempo che possono anche travalicare il campo della politica come "fatto" in se.
Spero di essere compresa da chi mi legge
B L O G I N
R I S T R U T T U R A Z I O N E

VASCO ROSSI _BASTA POCO_