“Prima di tutto vennero a prendere gli zingari e fui contento perché rubacchiavano. Poi vennero a prendere gli ebrei e stetti zitto perché mi stavano antipatici. Poi vennero a prendere gli omosessuali e fui sollevato perché mi erano fastidiosi. Poi vennero a prendere i comunisti e io non dissi niente perché non ero comunista. Un giorno vennero a prendere me e non c’era rimasto nessuno a protestare”. (Bertolt Brecht)

lunedì 1 giugno 2009

Dall'estero giornalismo di denuncia...in Italia giornalismo asservito!



«In Italia ci sono i mezzi per sconfiggere la mafia; quello che manca è la volontà politica»
Articolo di , pubblicato giovedì 28 maggio 2009 in Spagna.

Lo statunitense Alexander Stille, docente di giornalismo alla Columbia University, nel 1995 ha scritto uno dei più celebrati e lucidi libri sulla mafia (da cui successivamente è stato tratto un documentario). «Cadaveri Eccellenti» rendeva omaggio ai giudici Giovanni Falcone e Paolo Borsellino, due personaggi chiave assassinati a causa della loro lotta al crimine organizzato in questa bella ed eccessiva città chiamata Palermo.
- Una delle frasi più famose del boss mafioso Giuseppe Guttadauro è: «per risolvere i suoi problemi, Berlusconi deve risolvere i nostri». Qual è stato il maggiore sforzo del primo ministro in questo senso?
- Il suo sforzo per indebolire il potere giudiziario e rendere più difficile accusare i criminali, con leggi come quella che ora si discute in Parlamento per limitare l’uso delle intercettazioni, cruciali nelle indagini di mafia. O l’eliminazione delle prigioni riservate ai più potenti capi della mafia. Insomma, oggi in Italia risulta più difficile incarcerare qualcuno per fatti criminosi. Per questo la frase di Guttadauro è così chiara: ciò che fa Berlusconi per aiutare sé stesso apporta benefici collaterali ai criminali.
- Berlusconi ha degli accordi taciti con la mafia?
- Non lo so e non credo che questa sia la domanda chiave, stando proprio a ciò che ha detto Guttadauro: la mafia opera secondo il principio «i nemici dei miei nemici sono miei amici». Per questo Berlusconi e la mafia sono in guerra con il potere giudiziario. Il problema fondamentale di Berlusconi è il conflitto di interessi. Risulterebbe ovvio impedirgli di legiferare perché ha un interesse personale nel risultato, dato che il suo amico intimo ed ex-responsabile della campagna elettorale, Marcello Dell’Utri, è stato condannato per connivenza con la mafia. Venendo dal nord, il primo ministro non capisce quanto sia terribile la presenza della mafia nella vita quotidiana della gente del sud.
- La società italiana fa abbastanza?
- No. Dalla morte di Falcone e Borsellino non hanno preso in seria considerazione questo problema. C’è stato un periodo, due anni dopo questi attentati, tra il ‘92 e il ‘94, in cui la gente ha capito che questo era un problema nazionale. Ma dopo sono tornati alla vita di tutti i giorni, a quella «normalità» condizionata dal potere illegale dei gruppi criminali. Né la sinistra né la destra hanno capito che questa è una priorità nazionale. Il sud vive in un sottosviluppo perpetuo per colpa del crimine organizzato. Dovrebbe essere lampante che un politico che parla al telefono o va al matrimonio di un boss mafioso dovrebbe essere eliminato dalla vita pubblica.
- Siamo più vicini a vedere la fine del crimine organizzato?
- Sì. Oggi la polizia e i giudici possono lottare meglio contro la mafia. I mezzi ci sono. Quello che manca sono la volontà e l’impegno politico, e questo è il problema centrale. Falcone era solito dire una cosa molto intelligente: la mafia, come tutto, ha un inizio e una fine. Voglio pensare che le circostanze cambieranno, ma nel medio periodo non sono molto ottimista, perché non vedo l’impegno né nella sinistra né nella destra.
- Il principale ostacolo?
- L’Italia ha il problema del sud sin dall’unificazione. C’è bisogno di una pressione delle forze dell’ordine e della tolleranza zero nei rapporti politici con la mafia. Nonché la riorganizzazione dell’economia al sud. Bisogna chiudere il rubinetto del denaro pubblico per il sud. Adottare un federalismo fiscale affinché il nord smetta di sovvenzionare il sud. La mafia non è il «Padrino», sono assassini e trafficanti.
[Articolo originale "«En Italia hay medios para acabar con la mafia; lo que no hay es voluntad política»" di NOELIA SASTRE]





Il volume “La società sparente” (Neftasia Editore), di Emiliano Morrone e Francesco Saverio Alessio, misteriosamente scomparso, racconta la vicenda dell’ex pm Luigi De Magistris, la Calabria della corruzione, l’impegno dei movimenti civili a favore del magistrato, le indagini a carico dei consiglieri regionali, la sparizione della società calabrese, delitti e omicidi impuniti alla punta dello Stivale italiano.
Dopo aver venduto, nel giro di sette giorni dall’uscita (ottobre 2007), 1000 copie nel solo comune di San Giovanni in Fiore (Cs), il testo, distribuito sul territorio nazionale, è diventato progressivamente irreperibile.
Leggendo “La società sparente”, si capiranno le ragioni per cui la Calabria non può mai svilupparsi, stando così le cose. Soprattutto, si avrà un quadro preciso circa le radici del sistema di corruzione e malaffare che De Magistris aveva tradotto in termini di diritto.
"Giornalismo è diffondere quello che qualcuno non vuole che si sappia, il resto è propaganda" Horacio Verbitsky

3 commenti:

Cecco Angiolieri ha detto...

Ciao Miryam!!!!! solo per salutarti..... senti io ho quasi deciso.... penso che non andro' a votare!!!!!buona giornata cara!!!!!

Cecco Angiolieri ha detto...

oh!è un periodo tragicomico,da una parte un'America che con tanti problemi vuole risollevarsi, vuole vivere,vuole cambiare in meglio,dall'altra l'Europa completamente assopita e nel libero arbitrio...l'Italia sregolata piu' che mai,senza mordente,con gente che al posto degl'occhi ha strati e strati di cacca la stessa che ingoiamo tutti continuamente semplicemente vivendo in queste condizioni....ieri sera nella mia citta'c'è stato Beppe Grillo,a tratti mi mette l'inquietudine,sdrammatizza,ride,s'incazza,
su cose che stanno sotto i nostri nasi che non vanno e per cui non facciamo assolutamente niente!!! C'era gente,ieri,che era andata a vedere semplicemente uno spettacolo di satira politica!!!Nessuno si ferma a riflettere!!!Per chi devo votare? una sinistra che non e' sinistra? la sinistra a largo spettro senza entrare in merito è diventata semplicemente la risposta nonche'il trampolino di lancio per il gossip-berlusconiano...che tristezza Miryam!!!!vivo in un tempo che non mi appartiene ,una generazione che non è la mia!!!!mi sento un pesce fur d'acqua!!!!

Anonimo ha detto...

good start

"L'uomo è uomo quando non è testardo. Quando capisce che deve fare marcia indietro e la fa. Quando riconosce un errore commesso, se ne assume le responsabilità, paga le conseguenze e chiede scusa. Quando riconosce la superiorità di un altro uomo e glielo dice. Quando amministra e valorizza nella stessa misura tanto il suo coraggio quanto la sua paura." (da "Il Sindaco del Rione Sanità" Eduardo De Filippo)

Un pò di cambiamenti

Curando un altro blog di politica "La sinistra che Vogliamo " insieme ad un gruppo di amici blogger,questo blog è in effetti una "fotocopia" dell'altro.Per tale motivo ho deciso di apportare alcuni cambiamenti soprattutto nei contenuti.
La politica analizzata criticamente,secondo il mio punto di vista, sarà sempre presente ma,accanto ad essa cercherò di discutere anche di altre tematiche che riguarderanno la società e l'individuo,il pensiero speculativo antico e moderno,i problemi del nostro tempo che possono anche travalicare il campo della politica come "fatto" in se.
Spero di essere compresa da chi mi legge
B L O G I N
R I S T R U T T U R A Z I O N E

VASCO ROSSI _BASTA POCO_