“Prima di tutto vennero a prendere gli zingari e fui contento perché rubacchiavano. Poi vennero a prendere gli ebrei e stetti zitto perché mi stavano antipatici. Poi vennero a prendere gli omosessuali e fui sollevato perché mi erano fastidiosi. Poi vennero a prendere i comunisti e io non dissi niente perché non ero comunista. Un giorno vennero a prendere me e non c’era rimasto nessuno a protestare”. (Bertolt Brecht)

venerdì 22 maggio 2009

NAPOLEONE:tra capponi e tacchini, il Parlamento è pletorico, inutile, dannoso! Ma bravo ..Napoleone, l'ennesima offesa alla Costituzione!


"Pensate che ci sono 630 deputati quando ne basterebbero 100 e qualche cosa". Nuovo affondo sul Parlamento di Silvio Berlusconi, che dall'assemblea di Confindustria ha denunciato le difficolta' che incontra il governo a fare le riforme: "Adesso diranno che io offendo il Parlamento ma questa e' la pura verita': le assemblee pletoriche sono assolutamente inutili e controproducenti", ha spiegato il presidente del Consiglio. L'intervento di Berlusconi ha scatenato una accesa bagarre politica, con le critiche del Pd e la risposta a tono del Pdl.


In difesa del Parlamento si e' schierato il presidente della Camera Gianfranco Fini, per il quale l'assemblea non e' "inutile o controproducente" e comunque sarebbe "inaccettabile" privare delle sue funzioni le Camere. Piu' articolata la posizione del presidente del Senato Renato Schifani, per il quale quella di Berlusconi era "solo una battuta" e non un "giudizio di valore". Schifani, comunque ha sollecitato una posizione comune per "superare il bicameralismo perfetto e ridurre i parlamentari".
A innescare la discussione e' stato comunque l'intervento del premier alla Confindustria. "In Italia e' molto piu' facile fare una rivoluzione che le riforme", ha premesso. "Dobbiamo fare i conti con una legislazione che deve essere migliorata e ammodernata. Praticamente il presidente del Consiglio non ha nessun potere. Ma si capisce, perche' la Costituzione e' stata scritta dopo il ventennio fascista e quindi non e' stato dato nessun potere al governo -e' stato il ragionamento del premier-. Tutti i poteri sono stati dati al Parlamento che e' pletorico".
PREMIER, DDL POPOLARE PER NON CHIEDERE A CAPPONI DI ANTICIPARE IL NATALE - A questo punto il premier si e' rivolto alla platea degli imprenditori che lo applaudiva: "Pensate che ci sono 630 deputati quando ne basterebbero 100 e qualche cosa. Insomma, come il Congresso americano, peraltro. Ora e' chiaro pero' che per arrivare a questo dovremmo arrivare a un Ddl di iniziativa popolare perche' non si puo' chiedere ai capponi, o ai cattivi, di anticipare il Natale. Credo che questo sia e debba essere chiaro a tutti".

Il premier ha ribadito: "Sentendomi io dentro un rivoluzionario, ho sempre ritenuto che le rivoluzioni siano molto piu' facili delle riforme. Le difficolta' che incontriamo nel nostro Paese ad operare ogni giorno al governo sono, infatti infinite. C'e' una burocrazia che si oppone a tutto".

Il Cavaliere ha citato l'esempio dei cantieri: "Abbiamo difficolta' enormi ad aprire i cantieri". Da qui una nuova rassicurazione alla platea degli imprenditori che lo ascoltava: "Faremo fino in fondo la riforma della pubblica amministrazione, stiamo lavorando con entusiasmo a questo". Il premier ha garantito: "Immagino che ci siano delle buone prospettive che ci sia un governo concreto, che rispondera', come ha cercato di fare fino adesso a tutte le giuste richieste di chi ha sulle sue spalle il dovere di far progredire il suo Paese, mi riferisco cioe' alla classe imprenditoriale".

Poi, tra le altre cose, il presidente del Consiglio e' tornato sul lavoro dei deputati: "Servono i giovani per garantire il 98% delle presenze. Ci sono dei deputati che non si vedono mai perche' hanno cose piu' importanti da fare che stare li' a votare. Ma come si vota? Si guarda il capogruppo che se alza il pollice vuol dire si', se stende la mano vuol dire astensione, se fa il pollice verso vuol dire no".

FINI, NE' INUTILE E NE' CONTROPRODUCENTE - Fini ha difeso con decisione le prerogative parlamentari. "L'assemblea di Montecitorio puo' essere giudicata, con i suoi 630 membri, pletorica ma certo non puo' essere definita ne' inutile ne' controproducente. Ridurre il numero dei parlamentari e' comunque ipotesi largamente condivisa; ridefinire ruolo e funzione del Parlamento e' possibile, anche alla luce dei diversi ordinamenti costituzionali democratici dei Paesi occidentali".

Per Fini, "sarebbe invece inaccettabile la privazione del Parlamento, in quanto espressione della sovranita' popolare, delle sue essenziali funzioni di indirizzo generale, di controllo dell'operato del governo, di esercizio del potere legislativo".

In precedenza, parlando del federalismo, il presidente della Camera ha aveva sottolineato che il Parlamento e' tutt'altro che marginalizzato, anzi quando ''riesce ad operare attraverso procedure 'aperte', e' e viene percepito dalla societa' come un interlocutore ineludibile, qualificato e impegnato''.

Fini ha ricordato, a proposito sempre del federalismo, che "l'iter del provvedimento alla Camera e al Senato ha permesso di apportare al testo governativo originario suggerimenti e proposte migliorative, di ogni parte politica e dello stesso governo. Ed e' accaduto senza interrompere il dialogo con le autonomie''.

Secondo il presidente del Senato Renato Schifani, "la battuta sui parlamentari che difficilmente voterebbero la riduzione del loro numero, secondo me, rimane esclusivamente tale e non esprime alcun giudizio di valore. Tra l'altro l'ho gia' sentita fare in passato da altri autorevoli esponenti politici".

SCHIFANI, UNA BATTUTA - FRANCESCHINI, PREMIER COME NAPOLEONE - Schifani ha proseguito: "Rimane comunque centrale la questione che un Parlamento composto da quasi mille persone, con un sistema basato su due Camere con identici poteri, comporta inevitabilmente problemi di funzionalita' e non e' piu' adeguato ad un momento storico che richiede decisioni tempestive e consapevoli. Ecco perche' la riduzione del numero dei parlamentari e il superamento del bicameralismo perfetto appaiono sempre piu' un rimedio necessario e non piu' rinviabile. In questo senso ritengo che si debba lavorare tutti insieme nell'interesse del Paese".

Dure parole di critica sono arrivate dal leader del Pd Dario Franceschini: "Ormai Berlusconi si crede Napoleone. Il problema pero' e' che non e' una persona di passaggio, ma il presidente del Consiglio. Quindi e' prudente non riderci sopra. Tra 15 giorni le italiane e gli italiani che andranno a votare faranno bene a pensarci anche mille volte prima di dare ancora piu' potere a una persona che si crede al di sopra della legge e della morale".

Il sottosegretario alla presidenza del Consiglio Paolo Bonaiuti si e' soffermato invece sulle parole di Fini: "Il presidente Fini conferma quello che ha dichiarato stamattina il presidente Berlusconi. E' auspicabile una riduzione del numero dei parlamentari, mentre le funzioni di indirizzo generale, di controllo dell'operato del Governo e di esercizio del potere legislativo sono imprescindibili".

Per il capogruppo del Pdl Fabrizio Cicchitto, "nessuno lede la dignita' e il ruolo del Parlamento. Esso, da tempo, pero', presenta problemi riguardanti l'efficienza e la velocita' delle decisioni richieste dalla tumultuosa societa' in cui viviamo. Non a caso, da varie parti, e' stata posta l'esigenza di una riforma che riguarda i maggiori poteri del premier, il superamento del bicameralismo, la riduzione del numero dei parlamentari. Porre questi obiettivi di riforma non vuol dire attaccare il Parlamento, per cui vediamo che, fatti i conti con le questioni specifiche, al di la' delle battute, le polemiche di oggi non considerano le esigenze di cambiamento che sono obiettive e non espressione di un inesistente disegno autoritario". Secondo il presidente del Pd al Senato Anna Finocchiaro, che ne ha parlato in aula, "le affermazioni del presidente del Consiglio sono assolutamente rivelatrici di un fastidio per il Parlamento. E comunque una proposta di legge anche se di iniziativa popolare va approvata in Parlamento. Non volendo essere annoverata nel numero dei capponi e dei tacchini, se gli altri colleghi si vogliono accomodare facciano pure, vorrei chiedere un parere alla presidenza del Senato su questo".

Una linea, quella critica, sposata anche dal capogruppo alla Camera del Pd Antonello Soro: ''Berlusconi ha oltrepassato ogni limite consentito alla decenza istituzionale di un uomo di Stato. Il suo disprezzo per la democrazia, per la libera informazione, il fastidio verso il Parlamento e quello nei confronti della magistratura devono preoccupare tutti i cittadini. Speravamo di non sentire piu' da parte di Berlusconi parole cosi' gravi e proprio per questo gravide di conseguenze. Ci siamo sbagliati. Era chiamato a dare risposte concrete alle sollecitazioni giuste e doverose del presidente di Confindustria sulla crisi del Paese. Non le ha date semplicemente perche' non le ha".

CICCHITTO, NESSUNO LEDE DIGNITA' RUOLO CAMERA E SENATO - Soro ha aggiunto: "Si e' invece lasciato andare solo all'insulto, all'invettiva, al dileggio colpendo in modo gratuito il cuore della vita democratica del Paese. Nonostante il ricorrente invito ad abbandonare parole critiche nei confronti del presidente del Consiglio, ad accogliere nel registro delle cose ineluttabili le sue esternazioni, in qualche modo a rinunciare al nostro ruolo di opposizione democratica, noi non andremo sull'Aventino e non ci rassegneremo al regime".

Toni duri anche da parte di Antonio Di Pietro: "In questi ultimi giorni da Berlusconi e' arrivata l'ennesima prova provata dell'esistenza del suo progetto piduista e antidemocratico. Prima ha iniziato con le nomine Rai, impossessandosi definitivamente e totalmente dell'informazione pubblica, mettendoci come dirigenti i suoi accoliti, poi ha proseguito denigrando e oltraggiando la magistratura e, oggi, ha completato il quadro proponendo, addirittura, l'abolizione del Parlamento. Rispetto a questa deriva antidemocratica, invitiamo la migliore societa' civile a reagire e a farlo prima che sia troppo tardi. Riteniamo, infatti, che il passo dall'indifferenza alla connivenza sia breve e che, da un momento all'altro, continuando cosi' si arrivera' sicuramente ad una dittatura di non ritorno''.

Per il vice capogruppo del Pdl al Senato Gaetano Quagliarello, invece, "nessuno ha mai messo in dubbio il valore e la positivita' del parlamentarismo, ma parlamentarismo non puo' significare mera conservazione. Chi ha davvero a cuore la salute delle istituzioni democratiche sa che esse devono essere riformate, che dev'essere incrementata la loro efficienza, che devono diventare piu' snelle e al passo con i tempi sempre piu' rapidi dei processi decisionali. Vi e' del resto un'ampia convergenza sul fatto che il Parlamento cosi' com'e' sia pletorico, e che per questo il numero dei suoi membri debba essere ridimensionato''.

SORO, DAL PREMIER SOLO INSULTO E DILEGGIO - Quagliariello ha proseguito: "E dovrebbe esserci anche la consapevolezza che se tale ridimensionamento non avvenisse, il Parlamento rischierebbe di diventare, se non inutile, quantomeno dannoso per la buona salute della vita democratica. Piuttosto che congetturare su espressioni tipiche del linguaggio verbale l'opposizione farebbe bene a dire se dissente sulla sostanza delle parole del presidente Berlusconi, e se dunque intende rimangiarsi quel che fin qui ha fatto credere al Paese".

Per Paolo Ferrero, segretario del Prc, "le parole pronunciate da Berlusconi contro il Parlamento pletorico e controproducente ricordano quelle di Benito Mussolini sull'aula sorda e grigia, parole allora pronunciate dopo l'incriminazione sul caso Matteotti, esattamente come quelle di Berlusconi arrivano dopo la sentenza dei giudici milanesi sul caso Mills. Certo Berlusconi propone una strada piu' articolata di quella di Mussolini, per esautorare e svuotare i poteri del Parlamento ma l'obiettivo e' lo stesso: arrivare a uno scenario istituzionale in cui il Parlamento non conta piu' nulla e tutti i poteri decisionali e legislativi stanno in capo al presidente del Consiglio, esattamente come Mussolini, alla faccia del rispetto della Resistenza e della Costituzione".

Secondo il presidente dell'Udc e vice presidente della Camera Rocco Buttiglione, "la sovranita' e' del popolo che la esprime attraverso il Parlamento, dalla cui fiducia deriva il governo. Funziona cosi' nei sistemi democratici in generale e nel nostro in particolare. Anche il Congresso degli Stati Uniti ha piu' poteri del presidente. Un sistema in cui il capo del governo ha piu' potere del Parlamento non e' un sistema democratico. Al Parlamento spetta il potere legislativo, al governo quello esecutivo. Per fortuna in Italia il Parlamento ha piu' poteri del premier. Non sappiamo poi se in Parlamento ci siano dei capponi, cui fa riferimento il premier. Certo non lo sono i parlamentari dell'Udc".

1 commento:

Anonimo ha detto...

Si stà sempre piu' delineando
un dittatura che fa paura,,le parole del Premier non sono da prendere alla leggera, in quanto il suo disegno è chiaro....
e il dramma è che non esiste opposizione....
Ti abbraccio
Ornella

"L'uomo è uomo quando non è testardo. Quando capisce che deve fare marcia indietro e la fa. Quando riconosce un errore commesso, se ne assume le responsabilità, paga le conseguenze e chiede scusa. Quando riconosce la superiorità di un altro uomo e glielo dice. Quando amministra e valorizza nella stessa misura tanto il suo coraggio quanto la sua paura." (da "Il Sindaco del Rione Sanità" Eduardo De Filippo)

Un pò di cambiamenti

Curando un altro blog di politica "La sinistra che Vogliamo " insieme ad un gruppo di amici blogger,questo blog è in effetti una "fotocopia" dell'altro.Per tale motivo ho deciso di apportare alcuni cambiamenti soprattutto nei contenuti.
La politica analizzata criticamente,secondo il mio punto di vista, sarà sempre presente ma,accanto ad essa cercherò di discutere anche di altre tematiche che riguarderanno la società e l'individuo,il pensiero speculativo antico e moderno,i problemi del nostro tempo che possono anche travalicare il campo della politica come "fatto" in se.
Spero di essere compresa da chi mi legge
B L O G I N
R I S T R U T T U R A Z I O N E

VASCO ROSSI _BASTA POCO_