“Prima di tutto vennero a prendere gli zingari e fui contento perché rubacchiavano. Poi vennero a prendere gli ebrei e stetti zitto perché mi stavano antipatici. Poi vennero a prendere gli omosessuali e fui sollevato perché mi erano fastidiosi. Poi vennero a prendere i comunisti e io non dissi niente perché non ero comunista. Un giorno vennero a prendere me e non c’era rimasto nessuno a protestare”. (Bertolt Brecht)

mercoledì 11 giugno 2008

GIRO DI VITE SULLE INTERCETTAZIONI, l'ennesima vergogna













Stranamente o, per meglio dire, come di norma ancora una volta si cambiano carte in tavola e si propongono leggi per favorirsi. Direi che è un bel regime che trova pane per i suoi denti nelle falle della democrazia italiana.
Un grande classico dei governi Berlusconi sono le leggi ad personam, quelle cioè studiate appositamente per risolvere qualche problema giudiziario del premier o per garantire un cospicuo ritorno economico alle aziende di famiglia. Ora si superano i limiti, addirittura , si annuncia una legge che previene i problemi giudiziari, cioè si fa si che nulla più venga scoperto,che la banda "bassotti"possa tranquillamente commettere reati di concussione, turbativa d'asta, reati finanziari ecc.ecc. «Introdurremo il divieto assoluto di intercettazioni telefoniche». Unica eccezione per le indagini che riguardano reati di mafia, camorra, 'ndrangheta e terrorismo. Davanti alla platea dei giovani imprenditori di Confindustria, Silvio Berlusconi annuncia per il prossimo Consiglio dei ministri un deciso giro di vite. Il provvedimento che sarà approvato, infatti, prevede pene esemplari per i trasgressori: «Cinque anni a chi le ordina e a chi le esegue. E multe sostanziose per gli editori che le pubblicano». D'altra parte, chiede rivolgendosi alla platea, «alzi la mano chi di voi non ha il timore di essere ascoltato ogni volta che parla al telefono». Di mani non se ne vede neanche una.
Ancora una volta, la classe politica berlusconiana per garantirsi la sopravvivenza al potere, fare affari truffaldini senza la" paura" del registratore telefonico non ha vergogna a farsi una legge ad personas, senza per nulla preoccuparsi che, togliendo questo fondamentale strumento di indagine ai giudici , si mettono in insicurezza i cittadini. E poi parlano di sicurezza!! Quale sicurezza, quella che vogliono loro, quella che irretendo gli italiani gli fa guadagnare consensi, per poi fare ciò che si vuole. Penso alla pedofilia, ai reati finanziari, alle truffe stile Vanna Marchi.....
Pierpaolo Brega Massone, nomen omen, capo della chirurgia toracica nella clinica Santa Rita convenzionata con la Regione Lombardia, l’uomo che in un sms si definiva “l’Arsenio Lupin della chirurgia”, è decisamente sfortunato. Se avesse atteso la legge Berlusconi sulle intercettazioni prima di architettare le truffe e gli scambi di fegati, polmoni, milze e cistifellee contestati dagl’inquirenti, sarebbe libero di proseguire i suoi maneggi con rimborso a pie’ di lista con i colleghi e/o complici. Invece è stato precipitoso. Uomo di poca fede, ha sottovalutato le potenzialità impunitarie del premier.
Il PD targiversa, dice Veltroni che le intercettazioni vanno fatte, ma non pubblicate fino alla fine del processo.Questo può valere per i fatti privati, ma per quelli rilevanti, l'informazione non deve essere imbavagliata, i cittadini hanno diritto di sapere, di essere informati sui reati o presunti tali.Veltroni dovrebbe essere più incisivo, l'opposizione a questa ennesima vergogna è troppo melosa.

L'unica voce forte e chiara, di chi non teme la giustizia e di chi non ci pensa su due volte a schierarsi contro ciò che ritiene lesivo del popolo è Antonio Di Pietro che afferma:
"Noi dell'Italia dei valori ci opporremo con fermezza alla proposta di modificare la legge sulle intercettazioni" così si è espresso Antonio Di Pietro ai microfoni di Agr in merito al giro di vite promesso dal premier la scorsa settimana. "Non è vero che in Italia le intercettazioni costano oltre il 30% delle spese per la giustizia, nè che nel nostro Paese se ne facciano più che negli altri stati" ha continuato il leader dell'Idv. No del partito anche alle larghe intese auspicate da Napolitano sull'argomento. Di Pietro si è inoltre soffermato sugli arresti alla clinica Santa Rita di Milano, sottolineando come in quel caso l'uso delle intercettazioni e la loro pubblicazione siano state fondamentali.
Le enormi fortune recuperate dallo Stato grazie alle intercettazioni del pm Woodcock sugli scandali Inail e Monopoli di Stato sarebbero rimaste nelle tasche di chi se le era fregate.E sarebbe rimasto nell’ombra l’incredibile malcostume di sesso e favori alla Rai e alla Farnesina emerso da Vallettopoli. I riscontri telefonici e ambientali trovati dal pool di Milano alle rivelazioni di Stefania Ariosto sui rapporti fra gli avvocati Previti e Pacifico e il giudice Squillante, non sarebbero mai emersi. Nessuno saprebbe nulla delle truffe alla Regione Lombardia sulla sanità (Poggi Longostrevi e altri 150 medici) e sui fondi per la ricostruzione del dopo-alluvione in Valtellina. Né delle tangenti incassate da Luigi Odasso, ex amministratore dell’ospedale torinese Molinette. Idem per le prove telefoniche saltate fuori dalle intercettazioni su alcuni personaggi tirati in ballo dalla pentita delle mazzette sulla sanità laziale, la celebre “Lady Asl”. Nè sapremmo nulla dello spionaggio dello staff di Storace su Alessandra Mussolini e Piero Marrazzo alle regionali 2005. Anche il ministro Fitto e i sottosegretari Martinat e Matteoli dormirebbero sonni tranquilli: senza intercettazioni, i loro processi - rispettivamente per le presunte tangenti sanitarie degli Angelucci, per fughe di notizie su un’inchiesta di abusi edilizi all’Elba e per gli appalti truccati del Tav e delle Olimpiadi invernali a Torino – non sarebbero nemmeno iniziati. Niente si saprebbe su certe frange eversive delle tifoserie di Lazio e Catania.
E tante altre inchieste si potrebbero citare ,venute allo scoperto grazie alle intercettazioni.
Serve solo una regolamentazione per il divieto di pubblicazione di vicende esclusivamente private che non riguardano le inchieste, tipo i messaggini d'amore tra la Falchi e Ricucci all'epoca dell'inchiesta.
Spero proprio che questa vergogna non venga approvata come legge dello Stato italiano.





2 commenti:

Anonimo ha detto...

Miriam, hai detto tutto tu:non si dovrebbe aggiungere altro se non...." essendo proibito in Italia il siero della verità, ed essendo tutte le testimonianze falsate dalla reticenza che sconfina nell'omertà nelle Regioni dove le varie mafie dominano incontrastate,l'unica cosa che, ai fini della reale conoscenza dei fatti penalmente punibili consente, quantomeno, che parte della verità possa essere evidenziata in fase probativa in tutti i processi penali, sono le intercettazioni.
Togliere pure queste prove alla possibilità che un Giudice ha per acclarare la verità, significa voler favorire il crimine in tutte le sue peggiori manifestazioni, impedendo un " giusto processo"!
Da chi potrebbe venire una proposta del genere se non da chi è stato incriminato in tanti processi e che ha ancora altri processi pendenti?"
Sia messo almeno questo in risalto!
Ciao.-

Mary ha detto...

Condivido ed è quanto più o meno ho scritto nel pezzo.
Ma non è detta l'ultima parola, Di Pietro più di Veltroni è seriamente intenzionato a lottare fino alla promozione di un eventuale referendum che, sono convinta, boccerebbe questo assurdo disegno di legge.
Molto spesso accade che, intercettando per reati di concussione o altro non inerente ai clan, si arrivi anche alla criminalità organizzata. Recentemente è stato così per un filone di indagini sui rifiuti in Campania che ha visto indagate 25 persone. Ma a lui, il manovratore, cosa importa? Lui deve fare i suoi affari senza la palla dei giudici. Povera Italia!

"L'uomo è uomo quando non è testardo. Quando capisce che deve fare marcia indietro e la fa. Quando riconosce un errore commesso, se ne assume le responsabilità, paga le conseguenze e chiede scusa. Quando riconosce la superiorità di un altro uomo e glielo dice. Quando amministra e valorizza nella stessa misura tanto il suo coraggio quanto la sua paura." (da "Il Sindaco del Rione Sanità" Eduardo De Filippo)

Un pò di cambiamenti

Curando un altro blog di politica "La sinistra che Vogliamo " insieme ad un gruppo di amici blogger,questo blog è in effetti una "fotocopia" dell'altro.Per tale motivo ho deciso di apportare alcuni cambiamenti soprattutto nei contenuti.
La politica analizzata criticamente,secondo il mio punto di vista, sarà sempre presente ma,accanto ad essa cercherò di discutere anche di altre tematiche che riguarderanno la società e l'individuo,il pensiero speculativo antico e moderno,i problemi del nostro tempo che possono anche travalicare il campo della politica come "fatto" in se.
Spero di essere compresa da chi mi legge
B L O G I N
R I S T R U T T U R A Z I O N E

VASCO ROSSI _BASTA POCO_