“Prima di tutto vennero a prendere gli zingari e fui contento perché rubacchiavano. Poi vennero a prendere gli ebrei e stetti zitto perché mi stavano antipatici. Poi vennero a prendere gli omosessuali e fui sollevato perché mi erano fastidiosi. Poi vennero a prendere i comunisti e io non dissi niente perché non ero comunista. Un giorno vennero a prendere me e non c’era rimasto nessuno a protestare”. (Bertolt Brecht)

domenica 19 luglio 2009

LE IDEE DEGLI UOMINI MIGLIORI NON MORIRANNO MAI



«L'equivoco su cui spesso si gioca è questo: si dice quel politico era vicino ad un mafioso, quel politico è stato accusato di avere interessi convergenti con le organizzazioni mafiose, però la magistratura non lo ha condannato, quindi quel politico è un uomo onesto. E NO! questo discorso non va, perché la magistratura può fare soltanto un accertamento di carattere giudiziale, può dire: beh! Ci sono sospetti, ci sono sospetti anche gravi, ma io non ho la certezza giuridica, giudiziaria che mi consente di dire quest'uomo è mafioso. Però, siccome dalle indagini sono emersi tanti fatti del genere, altri organi, altri poteri, cioè i politici, le organizzazioni disciplinari delle varie amministrazioni, i consigli comunali o quello che sia, dovevano trarre le dovute conseguenze da certe vicinanze tra politici e mafiosi che non costituivano reato ma rendevano comunque il politico inaffidabile nella gestione della cosa pubblica. Questi giudizi non sono stati tratti perché ci si è nascosti dietro lo schermo della sentenza: questo tizio non è mai stato condannato, quindi è un uomo onesto. Ma dimmi un poco, ma tu non ne conosci di gente che è disonesta, che non è stata mai condannata perché non ci sono le prove per condannarla, però c’è il grosso sospetto che dovrebbe, quantomeno, indurre soprattutto i partiti politici a fare grossa pulizia, non soltanto essere onesti, ma apparire onesti, facendo pulizia al loro interno di tutti coloro che sono raggiunti comunque da episodi o da fatti inquietanti, anche se non costituenti reati. »
(Paolo Borsellino, Istituto Tecnico Professionale di
Bassano del Grappa 26/01/1989)
Dopo aver pranzato a Villagrazia con la moglie Agnese e i figli Manfredi e Lucia, Paolo Borsellino si reca insieme alla sua scorta in via D'Amelio, dove vive sua madre.
Una
Fiat 126 parcheggiata nei pressi dell'abitazione della madre con circa 100 kg di tritolo a bordo esplode, uccidendo oltre a Paolo Borsellino anche i cinque agenti di scorta Emanuela Loi (prima donna della Polizia di Stato caduta in servizio), Agostino Catalano, Vincenzo Li Muli, Walter Eddie Cosina e Claudio Traina. L'unico sopravvissuto è Antonino Vullo.
Pochi giorni prima di essere ucciso, durante un incontro organizzato dalla rivista MicroMega, Borsellino parlò della sua condizione di "condannato a morte". Sapeva di essere nel mirino di Cosa Nostra e sapeva che difficilmente la mafia si lascia scappare le sue vittime designate. (fonte Wikipedia)

Nell'introduzione del libro" L'agenda rossa di Paolo Borsellino "Marco Travaglio scrive:
« Oggi, quindici anni dopo, non è cambiato nulla. L’impressione è che, ai piani alti del potere, quelle verità indicibili le conoscano in tanti, ma siano d’accordo nel tenerle coperte da una spessa coltre di omissis. Per sempre. L’agenda rossa è la scatola nera della Seconda Repubblica. Grazie a questo libro cominciamo a capire qualcosa anche noi »

Salvatore Borsellino, fratello di Paolo Borsellino, parla esplicitamente di "strage di Stato":
« Perché quello che è stato fatto è proprio cercare di fare passare l’assassinio di Paolo e di quei ragazzi che sono morti in via D’Amelio come una strage di mafia. [...] Hanno messo in galera un po’ di persone - tra l’altro condannate per altri motivi e per altre stragi - e in questa maniera ritengono di avere messo una pietra tombale sull’argomento. Devo dire che purtroppo una buona parte dell’opinione pubblica, cioè quella parte che assume le proprie informazioni semplicemente dai canali di massa - televisione e giornali - è caduta in questa chiamiamola “trappola” [...] Quello che noi invece cerchiamo in tutti i modi di far capire alla gente [...] è che questa è una strage di stato, nient’altro che una strage di stato. E vogliamo far capire anche che esiste un disegno ben preciso che non fa andare avanti certe indagini, non fa andare avanti questi processi, che mira a coprire di oblio agli occhi dell’opinione pubblica questa verità, una verità tragica perché mina i fondamenti di questa nostra repubblica. Oggi questa nostra seconda repubblica è una diretta conseguenza delle stragi del ‘92 »
(Salvatore Borsellino)



Tornano con forza le ipotesi di coinvolgimenti dei servizi segreti italiani e della loro potente componente “deviata”, nella strage: una serie di strane coincidenze porterebbero infatti a presupporre una pianificazione molto professionale dell’attentato.
Secondo la ricostruzione di
Repubblica, sono stati trovai appunti con i numeri di cellulare del capo dei servizi a Palermo, un castello e un albergo che sarebbero stati utilizzati come base dagli 007 attivi nel capoluogo siciliano, strani rapporti con chi avrebbe prodotto il telecomando usato per far saltare l’autobomba…

Continuare a ricordare è un dovere di tutti. Dobbiamo farlo per noi e per le generazioni future.
LE IDEE DI GIOVANNI FALCONE E PAOLO BORSELLINO CONTINUERANNO A CAMMINARE SULLE NOSTRE GAMBE!
Non dobbiamo rassegnarci ma dobbiamo essere sempre più ostinati affinchè diventi prioritario difendere i diritti dei cittadini anziché i privilegi di pochi ed impedire che il malaffare e la corruzione facciano della la politica un luogo di scambio tra potere , affari privati e affari illegali.
Nel ricordare la strage , ancora irrisolta di Paolo Borsellino, il mio pensiero
va ad Ornella Gemini, madre di Niki (qui il link) che si sta battendo per la verità sulla tragica fine di suo figlio.
Certamente, le vicende sono diametralmente diverse ma tese verso lo stesso obiettivo:
LA RICERCA DELLA VERITA' PER IL TRIONFO DELLA GIUSTIZIA.

E come diceva Peppino Impastato : "La mafia è una montagna di merda!"





10 commenti:

Lorenzo ha detto...

Bellissimo discorso quello di Borsellino. Ci avevo postato anche io tempo fa delle considerazioni perchè impossibile rimanere immobili e indifferenti davanti a certe parole.
Spesso mi chiedo, ma fin dove può arrivare la vigliaccheria di noi italiani di fronte al sacrificio e alla dedizione di certi uomini.
" Non ho mai chiesto di occuparmi di mafia, ci sono entrato per caso. Sono rimasto per un dovere morale, la gente mi moriva intorno"
P.Borsellino
Ciao
Lorenzo

Mary ha detto...

@ Lorenzo

Immobili e indifferenti davanti a certe parole restano gli uomini delle istituzioni e dei partiti, almeno una buona parte di essi.

Poi ci sono quelli della società civile che preferiscono il silenzio e ci sono tanti cittadini rassegnati, impotenti e assuefatti al sistema.

Forse pecco di autoreferenzialità ma io, te e tanti comuni cittadini siamo profondamente migliori dei tanti che si fregiano dei titoli onorifici istituzionali e poi assumono il ruolo dello struzzo.

Almeno noi abbiamo il coraggio di scrivere certe cose e di porci con coscienza difronte a queste storture della società.

Significative le parole di Borsellino che hai scritto!

Ciao!

Anonimo ha detto...

PIENAMENTE D'ACCORDO CON TUTTO MIRYAM!!!
Sia con il post (e ti ringrazio tanto per vermi inserita) e sia con il tuo commento a Lorenzo!!! e ti cito questa bellissima e vera frase di Falcone:
"E' TEMPO DI ANDARE AVANTI, NON PIU' CONFIDANDO SULL'IMPEGNO STRAORDINARIO DI POCHI MA CON L'IMPEGNO ORDINARIO DI TUTTI."

In pochi è durissima e abbiamo scarse possibilità di riuscita, ma in tanti un pò per uno possiamo mettere insieme molte cose!!
Uniamoci!!
(domani sul mio blog ci sarà una e-mail che ognuno a nome proprio se vorrà potrà spedire al Ministro Alfano, è chiaro che piu' saranno piu' possibilità avremo concretamente di raggiungere l'obiettivo!!) Se vorrai Miryam potrai metterla anche tu sul tuo blog o semplicemente spedirla!!
Ti abbraccio
Grazie
Ornella

Pino Amoruso ha detto...

Gran bel post!!! Grazie ;)

Daniele Verzetti il Rockpoeta® ha detto...

Un eroe ed una persona unica come Falcone.

E lo Stato era latitante allora come ieri per la commemorazione...

Mary ha detto...

@ Ornella

Postata ed inviata.

Speriamo in un sussulto di dignità delle nostre istituzioni.

Un abbraccio!

Mary ha detto...

@ Pino e Daniele

C'è amarezza per la latitanza dello Stato.
Il paradosso è che la mafia parla e lo Stato tace.

Ma non si deve mollare, mai!

Anonimo ha detto...

necessita di verificare:)

Mary ha detto...

@ Anonimo

Mi stai facendo scompisciare dal ridere :DDDDDDDDDDD
Davvero!!!!!!!
Ti stai rigirando il mio blog da sotto a sopra....
Almeno imparerai qualcosa .. acculturati un pò, specie se sei berluschino o leghista!

Continua, continua ....
:DDDDDDDDDDDDDDDDDDDDDDDDDDDDDDDDDDDDDDDDDDDDDDDDDDDDDDDDDDDDDDDDDDDDDDDDDDDDDDDDDDDDDDDDDDDDDDDDDDDDDDDDDDDDDDDDDDDDDDDDDDDDDDDDDDDDDDDDDDDDDDDDDDDDDDDDDDDDDDDDDDDDDDDDDDDDDD

Anonimo ha detto...

I will not concur on it. I regard as nice post. Expressly the designation attracted me to review the intact story.

"L'uomo è uomo quando non è testardo. Quando capisce che deve fare marcia indietro e la fa. Quando riconosce un errore commesso, se ne assume le responsabilità, paga le conseguenze e chiede scusa. Quando riconosce la superiorità di un altro uomo e glielo dice. Quando amministra e valorizza nella stessa misura tanto il suo coraggio quanto la sua paura." (da "Il Sindaco del Rione Sanità" Eduardo De Filippo)

Un pò di cambiamenti

Curando un altro blog di politica "La sinistra che Vogliamo " insieme ad un gruppo di amici blogger,questo blog è in effetti una "fotocopia" dell'altro.Per tale motivo ho deciso di apportare alcuni cambiamenti soprattutto nei contenuti.
La politica analizzata criticamente,secondo il mio punto di vista, sarà sempre presente ma,accanto ad essa cercherò di discutere anche di altre tematiche che riguarderanno la società e l'individuo,il pensiero speculativo antico e moderno,i problemi del nostro tempo che possono anche travalicare il campo della politica come "fatto" in se.
Spero di essere compresa da chi mi legge
B L O G I N
R I S T R U T T U R A Z I O N E

VASCO ROSSI _BASTA POCO_